M’s story. Capitolo 3. Mansarda, nido d’amori
Data: 07/01/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Autore: LaraS, Fonte: RaccontiMilu
... tavola che noi chiacchieriamo… e continua a fare i tuoi esercizi e a ripensare. Vai!”.
Rimasti soli Dan ci confidò il suo vero pensiero: M. era un bocconcino prelibato ed era contento di essere stato il primo a vederla servire. Ci raccomandò di fare piano e di non rovinare tutto; l’educazione sino a quel momento impartita gli sembrava ottima. M. ci mise poco ad apparecchiare e ci accomodammo. Erano ormai le 19.30: “M., vai pure a prendere da mangiare”. Notai che la ragazza stava eseguendo l’esercizio di ripensare: mi sembrava di sentire il suo cervellino che silenziosamente ripeteva a se stesso: “sei nata schiava, ti piace servire, è giusto che tu sia scelta, impara a sperare di essere usata…”. Mentre M. serviva, Daniele prese astutamente a raccontare qualche innocente barzelletta… ci mettemmo a ridere … notai che anche M. ascoltava e rideva, anche se in silenzio. Era molto importante creare un clima di gioco e allegria. Da parte mia avevo dato qualche consiglio sottovoce, e mentre M. passava tra noi le accarezzavamo la fichetta, la palpavamo il culetto e le pizzicavamo i capezzoli: ad ogni gioco sembrava sciogliersi di più, era evidente che la situazione la intrigava da morire. Durante la cena la feci stare buona, in ginocchio, accanto al tavolo mentre mangiavamo. Ogni tanto le tastavo la figa per controllare che tutto funzionasse: e, dato il liquido umorale presente, tutto funzionava per il meglio.
Quando finimmo feci un altro giochetto, dando ad M. il permesso di ...
... mangiare: ma naturalmente sul pavimento, accanto al nostro tavolo, in modo che tutti la potessimo vedere e lei vedesse noi. Quando ebbe finito la sua “pappa” era rossissima in viso, ma sorrideva. Le porsi un tovagliolo e le spiegai: “Ora vai sotto al tavolo tesoro. Là sotto, non vista, proverai meno imbarazzo: devi fare un bel bocchino a chi vuoi tu. Se spompinerai Daniele, per me vorrà dire che vuoi fare l’amore con lui. Sai già da sola cosa piacerebbe ai tuoi due padroni, ma puoi scegliere. Sappi però che se ci farai contenti e sceglierai il mio amico, avrai un premio”.
M. vinse se stessa e, non vista, lo prese in bocca a Daniele. Lui, raggiunta l’erezione, si alzò da tavola mettendo in mostra un calibro 20… poi la fece uscire da sotto e la portò a letto facendola camminare a gattoni accanto a lui e lasciando tutti le pareti mobili aperte perché potessimo vedere la performance della nostra schiavetta. Se la chiavò davanti agli occhi morbosi del fidanzato per due ore e mezza: vedemmo un bestione scatenato su una piccola ragazzina timida e dolcissima. L’immagine che resta nella memoria: un corpo grande e grosso che ricopre quello di lei; vedemmo soltanto due splendide piccole gambe, fasciate da calze bianche, con le scarpine dal tacco sottile, che stringono i fianchi di lui, come per imprigionarlo dentro di sé.
Le fece di tutto, in tutte le posizioni, inculata compresa: M. godeva a ripetizione, ogni tanto ci guardava e poi tornare a godere, godeva di tutto, arrivai a ...