M’s story. Capitolo 3. Mansarda, nido d’amori
Data: 07/01/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Autore: LaraS, Fonte: RaccontiMilu
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La domenica dopo la lezione all’ipermercato feci una lunga conversazione telefonica con Luigi, il fidanzato di M., per aggiornarlo sui progressi della sua ragazza. Dopo avergli espresso la mia soddisfazione per come andavano le cose con M., cercai di spiegare la direzione in cui muoversi per aiutarmi, senza però stare a dettagliare troppo lo scopo di ogni singolo esercizio e le conseguenze che, con ogni probabilità, la loro vita di coppia avrebbe sperimentato.
“Ora che sei allineato sul punto in cui è arrivata M., sarebbe necessario che le facessi fare anche alcuni esercizi quando vi vedete da soli” “Lo farò con grande piacere”, rispose. “Ci contavo. La prima cosa è questa: non mi interessa che tipo di rapporto avete avuto sinora, ma sarebbe bene che d’ora in poi, specie quando siete soli voi due, M. si comporti da schiava. Di fatto, sei tu il suo padrone principale, ed è giusto che lei perda la confidenza che fino ad ora si è presa”. “Capisco. Ho una mansarda dove la porto per scoparmela. Ma concretamente cosa…?”, chiese. “Concretamente, vuol dire che appena restate soli nella casa in cui vi vedete di solito, lei dovrebbe cambiarsi, indossare qualcosa che le ricordi la sua condizione di persona inferiore e comportarsi di conseguenza”. “Capito. Ma cosa potrebbe essere?”. Sentivo che il suo interesse ...
... cresceva. “Non so, dobbiamo deciderlo insieme e andare piano con lei. Se a te piace che indossi il reggicalze, potrebbe essere utile farla stare solo in reggicalze e scarpe adeguate quando siete soli”. “Sarebbe fantastico… ho anche visto quel piccolo fallo anale coda che le hai preso al sexy shop…”, commentò. “Benissimo, ti mando una mail con queste disposizioni per lei. Aggiungerò che, quando tu entri in mansarda, lei ti accolga inginocchiandosi e leccandoti il dorso della mano”.
Man mano che parlavamo sentivo il suo entusiasmo crescere. Gli raccomandai perciò di non esagerare e, soprattutto, di non punirla per nessuna ragione: era troppo presto. Doveva essere anche lui dolce e comprensivo, incoraggiarla, coccolarla e persuaderla con le parole. Era anche importante che ogni settimana venisse fatto un passo avanti nella direzione di concreti preparativi per il matrimonio, che poi era la molla che aveva convinto M. a farsi sottomettere. Luigi, concordava su tutto, sembrava uno scolaretto cui stessero insegnando come si fa il gelato.
“Ok. Questa settimana allora la porto per case e se troviamo quella giusta la compro subito. La prossima potremmo scegliere i mobili. E così via. Cos’altro posso fare?”. Continuai. “Sempre da questa settimana, dovrai piano piano portarla a restare sempre più in silenzio e a svolgere le faccende domestiche: non vogliamo che sia un gioco solo sessuale, vero?”. “No, no, lo so che non è solo sesso!”, confermò. “Bene, allora i primi giorni le chiederai di ...