M’s story. Capitolo 3. Mansarda, nido d’amori
Data: 07/01/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Autore: LaraS, Fonte: RaccontiMilu
... Luigi non disse un: “Amore, puoi portarci un aperitivo per piacere?” La sentimmo alzarsi mentre andava verso l’angolo cucina sbirciai, notando che il suo visino era tutto sommato sereno: la ragazza si abituava in fretta. Tornata da noi, si inginocchiò e offrì diligentemente a tutti e tre il vassoietto con i bicchieri. Il suo imbarazzo era accettabile e continuai: “Daniele, pensi che M. possa interessarti?”. “Vediamo se è degna”, disse lui alzandosi e prendendo le mani della ragazza. La fece alzare davanti a se’ e le alzò il visetto: “Che begli occhi da cerbiatta”, commentò. Passò delicatamente il dito sul nasino e sulle labbra, poi scese sul seno. M. ebbe un leggerissimo sussultò, ma riuscì a controllarsi, mentre Dan aggiungeva “Le tettine sono un po’ piccole, ma i capezzoli così chiari fanno tenerezza… diciamo che può andare”. L’ispezione continuò: “Che bel pancino… la fica è depilata bene… e sei già bagnata, brava! Vediamo le gambe adesso… però! sono splendide, complimenti…. E che belle caviglie… voltati ora”. M. lasciava fare col suo perenne rossore, ma la cosa le piaceva e lanciava sguardi innamorati al futuro marito e anche un po’ a me. Dan scostò i capelli e le accarezzò il collo, continuando l’ispezione verso il basso: “Capelli lunghi e tenuti morbidi, bene… Il collo potrebbe essere più affusolato, ma pazienza… ottima la proporzione tra spalle, vita e fianchi”. Ebbe un altro sussulto solo quando la mano di Dan le avvolse una chiappa e strinse: “Hai un culo notevole, ...
... sai bambina?… e neanche un filo di cellulite, brava!… sei già aperta? Non sarai sfondata vero?”. Solo dal tono di voce tremolante capimmo che la ragazza aveva avuto una piccola crisi di vergogna, ma riuscì a dire: “Sono aperta, ma credo non sfondata, signor Daniele”. Si lasciò chinare in avanti da Daniele e infilare un dito su per l’ano: “No, sei stata sincera: non sei sfondata e sei ancora bella strettina, brava… torna pure in ginocchio, ora”.
Daniele tornò a sedersi e sentenziò: “Va bene, mi interessa usarla, naturalmente se il suo padrone è d’accordo”. Luigi era un po’ nervoso, sicuramente per paura di non vedere montata la sua cagnetta anche dal mio amico. Ma era eccitatissimo, non riuscì a dir nulla, sorrideva come un cretino. “Siamo ancora agli inizi – spiegai io -, non la vogliamo forzare, abbiamo deciso che M. si abitui e ancora per questa volta decida se essere usata. Lo capisci, vero? E’ la sua prima volta con estranei”. “Capisco benissimo e sono d’accordo con voi. Non mi offenderò se non ce la fa e sarà per un’altra volta. Intanto però vi ringrazio per aver pensato a me, e perché siete una compagnia piacevole”, disse intelligentemente Dan. Sbirciai l’espressione di M., tornata in ginocchio accanto a Luigi e con gli occhi bassi: mi sembrò perfettamente nel suo ruolo. “M. cara, hai sentito? Hai visto che gentiluomo è questo tuo nuovo amico?”, chiesi. M. annuì con la testa. “Devi sentire come un grande onore aver superato l’esame di Daniele, sai? Ora prepara la ...