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La figlia del Boss
Data: 07/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: AlessiaIngoia, Fonte: RaccontiMilu
... viene in mente. – Sei solo un porco, uno schifo d’uomo, una merda. – Gli continuo a inveire addosso tutta una serie di offese le più cattive possibili. Solo che Alfonso sta lì a fermo sul letto di fronte a me a guardarmi stringendo gli occhi. Quel suo sguardo mi spaventa. Vi scorgo una certa dose di rabbia e bramosia che si agita come una fiamma viva carica di anni di frustrazione e desiderio. Tutti sentimenti diretti ovviamente contro di me e che mi sono pure guadagnata nel corso degli anni. Ora sembra che lui stia per esplodere. Io sono distesa impotente sul letto di fronte a lui mezza nuda che indosso solo un paio di mutandine fradice e i calzini. – Ti prego … – imploro senza volerlo mentre inizio a lacrimare per le troppe emozioni che mi stanno attanagliando. – … non voglio … – – Non vuoi cosa? – Mio domanda gelido lui, facendomi venire un brivido lungo la schiena. Solo che non so cosa rispondergli e gli chiedo semplicemente scusa. – Scusa di cosa? Di come mi ha trattato di merda in tutti questi anni? – Cazzo ora è veramente arrabbiato e mi fa paura. Lentamente mi sale addosso. Provo a respingerlo in un qualche modo, ma il suo quintale e passa di peso rende impossibile ogni mia resistenza. – Non mi toccare! – – Così? – Mi affonda un dito sotto le mutandine strusciandolo sul mio sesso facendomi gemere. – Smettila. – – Ma guardati, ti sei sempre creduta una dea in terra e ora godi soltanto perché ti sfioro. – Con un gesto rapido mi sfila le mutandine di dosso ...
... scagliandole via lontano e l’istante successivo mi è di nuovo addosso che mi penetra lacerandomi l’imene. Io urlo di dolore, ma lui continua imperterrito iniziando a fottermi senza sosta. Dopo un minuto di lacrime e di scongiuri che mi lasci libera, smetto di urlare e nuovamente il mio corpo mi tradisce facendomi gemere di piacere. Un piacere che è anche più forte, intenso e selvaggio di quello provato poco fa. Semplicemente mi lascio andare al desiderio e alla carne lasciando che Alfonso abusi del mio corpo come meglio ritiene. Anzi, più lui esplora e graffia il mio corpo con quelle sue marni forti e più mi lecca la faccia, più mi sembra di desiderarlo anche io. Non so quanto tempo passi; secondi, minuti o ore. Io mi sento in estasi sopraffatta da quel suo corpo enorme e flaccido che mi fa sprofondare nel materasso, facendomi sudare copiosamente e gemendo di piacere smodato. Alla fine dopo una quantità di piacere che non pensavo potesse esistere, lo sento che mi viene dentro rilasciando il suo carico di sperma e subito dopo vengo anch’io, forse più folte. Non lo so di preciso perché l’orgasmo è talmente intenso che non sento più altro. Il resto faccio fatica ricordarlo. E’ solo una confusione di corpi sudati che ansimano e si trusciano pesantemente l’uno sull’altro. Io sono schiacciata da quel corpo enorme e faccio fatica a respirare. Non mi aiuta nemmeno il fatto che lui tenti di limonarmi a fondo non lasciandomi il tempo nemmeno di respirare. Perdo coscienza e forse ...