La figlia del Boss
Data: 07/06/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: AlessiaIngoia, Fonte: RaccontiMilu
Mi domando, a volte, se ci si può sentire prigionieri in casa propria. Prigione, in ogni caso, è una parola “grossa”; la definirei più una gabbia dorata. Vivo a Miami, la “Magic City”, dove la vita ruota attorno alle spiagge bellissime, le palestre, le discoteche e le attività all’aperto, i club, i party che durano tutta la notte e se a volte, di tutta questa gran bolgia, ne hai abbastanza, ci sono pure le Florida Keys a portata di mano per potersi rilassare.
Insomma, un mondo fantastico, che però mi è precluso per tutta una serie di motivi.
Mio padre è ufficialmente proprietario, attraverso decine di prestanome e soci d’affari, di catene di supermercati e hotel; ma quello è solo uno specchietto per le allodole o meglio un modo per riciclare i soldi delle sue “vere” attività affaristiche. Nella realtà, mio padre è un mafioso che avvinghia le sue unghie negli affari sporchi di mezza città.
Non ne vado molto fiera; ma non sono nemmeno tanto ipocrita da sputare dove mangio ben sapendo che la mega-villa dove vivo, gli abiti, gli accessori e tutto quanto possiedo e che mi godo sono frutto del denaro sporco di mio padre.
Quello che in realtà rimpiango è la liberta. Mio padre, per arrivare dove adesso si trova, si è fatto dei nemici. Molti nemici che hanno attentato molte volte alla sua vita, e di tanto in tanto anche alla mia. A causa di ciò; la villa dove abitiamo è protetta da personale armato, le macchine che usiamo sono corrazzate e ovunque io vada sono ...
... costretta a muovermi sempre scortata da guardie del corpo. Ho detto ovunque io vada; ma sarebbe corretto dire che miei unici spostamenti consentiti sono quelli da casa a scuola e ritorno.
Non mi è più permesso andare in palestra, al mare o al centro commerciale con le mie amiche. Per ovviare a questo inconveniente dove abitiamo, c’è una grande piscina, una sala fitness e persino una sala cinema con un mega schermo, dove invitare chi vogliamo. Solo che i genitori delle mie amiche hanno smesso di permettere loro di frequentarmi. Mio padre agli occhi della legge potrà sembrare un onesto cittadino; ma le voci corrono, ed io ormai sono marchiata come la figlia del boss da evitare a tutti i costi.
Insomma vi potrà sembrare normale che ad appena diciotto anni, io abbia passato più tempo insieme ai “soci” d’affari di mio padre ascoltando le loro storie di caccia, sport, vita notturna e conquiste amorose; rispetto al poco tempo trascorso con le mie amiche durante gli intervalli a scuola? Parlare di scuola, poi è fuorviante; perché si tratta di un’accademia femminile, quindi niente ragazzi e questo rende la mia vita sentimentale e amorosa praticamente inesistente.
Sono giovane, ricca e bella. Sono alta un metro e settantacinque, ho lunghi capelli castani lucenti che incorniciano un volto vivace spruzzato di una manciata di lentiggini. Ho occhi verdi da cerbiatta e labbra sensuali. Ho un corpo flessuoso, magro e tonico, una seconda di seno e un culo con cui potrei spaccare delle ...