1. "carnalità...ovvero sperduti in campagna nel caldo torrido di fine luglio"


    Data: 01/12/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69

    ... l’invito a restare, oltre ad un gesto di cortesia, poteva rivelarsi come un cambio di programma ancor più piacevole. Così dicendo, con un gesto della testa, fece cenno di guardare sull’attaccapanni.
    
    Una risata generale, cui seguirono strette di mano e presentazioni.
    
    Marisa, sollecitando i presenti a darsi una mossa e, con un tono autorevole, ma pur sempre scherzoso, invitò i nuovi arrivati:
    
    “Avanti, togliersi le camicie e, chi vuole, anche pantaloni, poi fuori a lavarsi le mani”.
    
    Il suo era un tono che non ammetteva repliche soprattutto nello sbrigarsi.
    
    Il marito invitò anche me e, con un fare goliardico, ci avviammo al capanno, mentre le donne finirono di preparare.
    
    Marcello, così si chiama il marito di Marisa, poco più che cinquantenne, un metro e ottanta di altezza, con un po’ di pancetta, capelli neri, con qualche filo di argento, occhi scuri, molto villoso e un bel pacco nelle mutande, attirò subito lo sguardo ingordo della mia dolce Saretta.
    
    Poi Eddy, un po’ più vecchio, sui 55 anni, leggermente più basso e più snello, occhi castani e capelli di un bel colore argento, anch'egli bel messo tra le gambe.
    
    Poi Filippo, il più giovane, sulla quarantina, un vero colosso, un metro e ottanta per cento chili, ma tutto muscoli, depilato e si vedeva, biondino: Marisa se lo mangiava con gli occhi.
    
    Infine, Lorenzo, 50 anni veramente un bell’uomo, alto, fisicamente prestante, testa rasata, con gli occhi chiari, che, a detta di Sara, ti ...
    ... spogliavano.
    
    Ormai era ora che si rompesse il ghiaccio; qualcuno doveva proporre di denudare le donne, e siccome tutti si guardavano e non osavano, ci pensai io. Mi avvicinai alla mia donna e, da dietro, le abbassai la lampo del vestito, facendoglielo scivolare dalle spalle.
    
    Lei si girò, mi guardò incantata e mi baciò in bocca.
    
    Risposi al bacio con lo stesso ardore che ci stava mettendo lei, per poi finire il lavoro iniziato.
    
    Tutti i maschi la guardavano con gli occhi famelici; anche Marisa la osservava con ammirazione e, oserei dire, forse con un pizzico di invidia e, perché no, anche di desiderio.
    
    Era un vero spettacolo della natura: la pelle liscia e leggermente abbronzata. Il viso bellissimo, le labbra carnose gli occhi scuri che ti accendeva e si accendevano di passione. Le tette piccoline, ma ben fatte, con le areole smunte, ma su cui si elevava un capezzolino che, appena sfiorato, si ergeva imperioso. Il ventre piatto, liscio, con il buchetto dell’ombelico ben fatto e appena appena sporgente. Un corpo meraviglioso, tenuto su da due gambe ben tornite, lunghe e affusolate che, da un lato terminavano con due piedini perfetti e ben curati, e dall‘altra parte si legavano al bacino, al cui centro si trovava il vero "Paradiso Terrestre": una figa piccola e stretta, rasata e lucida che era sovrastata da un ciuffetto di peli neri, anch'essi ben curati. Nella posizione in cui si trovava, non si riusciva a vedere bene l’interno, ma le grandi labbra, ben in mostra, molto turgide, ...
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