"carnalità...ovvero sperduti in campagna nel caldo torrido di fine luglio"
Data: 01/12/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: quartofederico, Fonte: Annunci69
... abitazione vera e propria.
Bussammo alla porta, ma non ricevemmo risposta.
Guardando dalle imposte, semi aperte, si vedevano delle luci accese, ma non notammo nessuno dentro.
Ad un certo punto ci sentimmo chiamare:
“Ehi, voi” e, da dietro un albero, apparve una donna, che ci si avvicinò.
Ci raggiunse fuori del patio. Aveva un telo da bagno che copriva il suo corpo. Evidentemente aveva fatto la doccia o il bagno, ma dove? Poteva avere una quarantina di anni, alta circa un metro e sessanta, abbastanza in carne, un fisico giunonico e un viso abbastanza gradevole.
Si dimostrò immediatamente gentile e ci chiese, con modi garbati, di cosa potessimo aver bisogno.
Le spiegammo la situazione e lei, sorridendo ci fece capire che, di sabato pomeriggio, non sarebbe stato facile trovare un carro attrezzi per far rimorchiare l’auto e, quindi, avremmo dovuto aspettare il lunedì. Oppure..…Forse poteva anche esserci una soluzione diversa.
“Aspetto amici stasera, sicuramente essi potranno esservi d’aiuto.”
Ci presentammo e lei, tendendo la mano:
” Marisa, molto piacere”
“Io sono Federico e lei è Sara”
Ci fece accomodare in casa; uno stanzone con un camino in un angolo e un tavolo lungo, al centro, che poteva ospitare una decina di persone. Su una parete una credenza e, sull’altra, un divano vecchio e sdrucito, coperto da un lenzuolo stranamente candido. Tutto sommato era tutto molto pulito.
Senza tanti preamboli, si tolse il telo da bagno e rimase ...
... nuda.
Accidenti! Due tette giunoniche, di certo una quarta abbondante, ed una gnocca piena di peli: un cespuglio serico, che partiva dal monte di venere e arrivava alle grandi labbra, proseguendo e assottigliandosi, fino al buco del culo, che potemmo ammirare per bene, dato che, per meglio asciugarsi, si voltò dall’altra parte, si piegò in avanti, poggiando un piede su uno sgabello. Sì, i peli si arricciavano nel solco delle natiche e lambivano il buco del culo. La cosa si faceva veramente intrigante, anche perché Marisa fece tutto questo senza preoccuparsi minimamente di noi, ostentando il proprio corpo nudo con una assoluta naturalezza.
Poi prese dalla sedia un vestito e lo indossò, senza mutande e senza reggipetto. Ancora con la massima semplicità, ci chiese se avessimo bisogno di andare al bagno e, al nostro assenso, ci indicò l’albero da cui l'avevamo vista provenire.
Eravamo perplessi, ma anche curiosi ed eccitati: forse, quella che ci aspettava, sarebbe stata una serata piuttosto intrigante.
“Che ne pensi?" chiesi a Sara, ella rispose:
“Non lo so! Credo che dobbiamo aspettare i suoi ospiti, poi valuteremo”
Ci allontanammo dalla casa e arrivammo dove lei aveva indicato.
Dietro l’albero c‘era un capanno in muratura con il tetto coperto di paglia e rami di alberi; il tutto, forse, un metro per un metro e mezzo, con un finestrino quasi ad altezza d'uomo e una porta, che si chiudeva a stento.
All’interno c’era la tazza del wc. Fuori una doccia pensile, ...