Sforzo apparente
Data: 04/06/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... comprimere il dito in mezzo alle gambe con una stretta energica e nerboruta, finché Gloria in maniera inattesa le rivendicò:
“Celestino, ascolta, adesso leccami il didietro, per favore, io ti farò quello che vorrai” – sostenne Gloria con la voce afona, riprendendo a esaminarlo e a muoversi liberandosi del suo cazzo ma sempre fissandolo.
Quell’ambiente ben presto s’impregnò dell’olezzo della sua fica appena lei gliela avvicinò al suo viso, odorosa, umida e stuzzicante, Celestino non riuscì a evitare d’accostare il suo viso e d’elargirle una lunga succulenta leccata, peraltro appassionata e piena. Gloria si contrasse appena Celestino le lambì per un istante il clitoride, perché nuovamente Gloria in modo circostanziato e deciso gli ribadì:
“Aspetta, dai, leccami prima il pertugio del sedere. Mettimi dentro la lingua Celestino, la voglio sentire che mi penetra, ti prego”.
Celestino a seguito di quella depravata e viziosa richiesta aveva disperso totalmente ogni proibizione, aveva allontanato qualsiasi insicurezza fino ad allora manifestata, perché invero lui non aveva mai lambito né sfiorato l’ano d’una giovinetta, e se solamente ci avesse pensato tempo addietro, avrebbe indubbiamente diagnosticato il concetto più che detestabile, immondo e turpe. In quel preciso momento non rimuginò a nulla, se non a scagliarsi verso l’orifizio invitante di Gloria allargandole ulteriormente le chiappe con le mani, blandendole il pertugio, dislocando la testa in movimenti ...
... circolari, pressando con le labbra intorno all’ano e inserendo a tappe la lingua dentro. Gloria iniziò ad boccheggiare, Celestino comprese che aveva intrapreso a manipolarsi la fica, mentre lui da dietro eseguiva la sua parte. Lui la leccò con tutto l’impulso e l’attaccamento che possedeva, visibilmente intontito e stupefatto da quell’inedita trasformazione, constatando che lambire quell’apertura stretta ed elastica non gli dispiaceva per nulla, poiché lei infervorata all’inverosimile gl’intimò:
“Sì, ecco Celestino, adesso ficcaci dentro un dito, sto per venire, continua, bravo, così” – manifestò lei tra un gemito e l’altro.
Celestino s’affrettò ad eseguire continuando la sua libidinosa e traviata opera muovendo le dita in modo convulso infilando e sfilando, allargando e stringendo, finché Gloria non proruppe in un grido rauco liberatorio, contraendo l’ano nel pieno dell’apice di quel poderoso amplesso. Lei si girò verso di lui, lo squadrò in viso accarezzandolo e ansimando ancora, passandogli sul viso le dita impregnate e fragranti di quell’intimo profumo dei suoi fluidi che lo facevano sragionare. Lei compì tutto per lui, Celestino perseverò nel fare tutto per lei, per buona parte di quel che rimase di quella notte. S’assopirono là su quell’arenile, Gloria era sveglia, forse non aveva chiuso gli occhi, il cazzo di Celestino era di nuovo in erezione, era nuovamente dentro di lei, e lei stava nuovamente muovendosi sopra di lui. Furono costretti a ricoprirsi allorquando i primi ...