1. Sforzo apparente


    Data: 04/06/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... aveva dato in un’enormità di circostanze la medesima e placida opinione, che esprimeva che non era comodissimo, ma neppure un’azione impossibile da raggiungere:
    
    “Sai Gloria, gli avvii e i debutti sono di frequente per qualsiasi cosa per tutti deprimenti e scoraggianti, le cose non ti riescono bene, ma ogni cosa sta in quanto t’impratichisci e provi, ci vuole pazienza e naturalmente l’interesse per la riuscita, vale a dire la passione” – predicò pacatamente Celestino.
    
    Il suo sguardo adesso si era assuefatto alla semioscurità, le nuvole si erano in parte divise permettendo alla luce della grande luna lucente lassù nel cielo di sopraggiungere fino a loro due illuminandoli, per il fatto che lui si era accorto d’avere a pochi centimetri di distanza una graziosa ragazza. Gloria portava i capelli neri, due labbra molto polpute e ben tracciate, il naso dal taglio regolare esattamente in proporzione con il resto della faccia e gli occhi che lo avevano scompigliato radicalmente. Non era certo riguardo del colore, tenuto conto dell’insufficienza d’una luce adeguata, eppure ne avvertii all’istante il brio sentendosi radicalmente attratto. Gli occhi di Gloria erano due cavità di puro sfavillio, colmi di vivacità e di risolutezza, zeppi al tempo stesso di scaltrezza e di brama. Esaminandoli e cercando d’uscire da quegl’istanti di mutismo inesplorato, Celestino si rese ben presto conto d’avere un preludio di un’anomala quanto estrosa erezione, giacché la faccenda iniziò sul momento a ...
    ... metterlo in difficoltà, perché come sovente avviene, quell’inedita erezione era del tutto fine a se stessa. Celestino dispensò la sua risposta anteponendo le adeguate parole, cercando per quanto possibile di mantenere la frase rituale ben sperimentata, che aveva già avuto modo di testare tempo addietro, seguitando per tutto il tempo a scrutarla negli occhi, costantemente affascinato dalla loro forma e dalla luce che sembravano immagazzinare dentro di loro. Per tutto il tempo durante il quale lui aveva dato voce alla sua frase fatta, Gloria aveva ripreso ad avvicinarsi pigramente, ma in maniera del tutto eloquente. Quando terminò di dialogare, spiegando di quanto in definitiva non fosse poi così arduo né proibitivo addottrinarsi nel suonare un flauto di Pan, i loro occhi erano al momento a una decina di centimetri di distanza, perché adesso Celestino captava addosso l’energia del suo respiro.
    
    Gloria, in seguito, dopo pochi istanti d’incomunicabilità totale s’avvicinò e finalmente le loro labbra s’unirono, lasciando posto alle lingue, che cominciarono dapprima a lambirsi indolentemente. Successivamente iniziarono ad avviticchiarsi l’un l’altra ininterrottamente con avidità, analizzando e perlustrando l’una la bocca dell’altro. Celestino la brandì spostandola con leggiadria accorgendosi nel mentre che aveva avuto una poderosa erezione. Quel fatto lo aveva scompaginato all’inverosimile essendo avvenuto tutto talmente così in modo rapido, senza nessun preannuncio e per di più ...
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