1. Dottoressa


    Data: 21/11/2021, Categorie: Etero Autoerotismo Autore: pink_, Fonte: RaccontiMilu

    ... provando a strapparglielo di dosso, Luana non sembra avere forza per opporre resistenza, la sua voce è sempre più languida «Che fai? – sempre più flebile – Giorgio.. che fai?», le mani ceche artigliano la collana, il filo si spezza ed esplode. Piovono perle. Schizzano in ogni direzione e si infrangono sul pavimento, proprio accanto ai suoi piedi nudi. Tic. Toc. Quando l’accappatoio cade a terra lui si avventa sul corpo nudo della sua preda. Preme la bocca, annaspando, contro quel deserto di schiena tesa, respiro di mandorle, profumo d’oriente. Le mani addosso, le mani di Giorgio. A prendersi tutto, la pelle, i fianchi, i seni. Le mani piene della sua carne. La stringe. Forte. Che fai Giorgio? La stringe e preme la sua erezione fra le cosce dischiuse della sua insegnante. No, decisamente non si erano mai toccati così. Il pene ha un fremito, inizia a bagnarsi, a scivolare accarezzando il sesso di Luana, «Che fai? – qualcosa incredibilmente gli cola sul cazzo – che fai.. – qualcosa che non appartiene a lui – che..». Giorgio le posa una mano sul collo, la stringe, si avvicina e le sussurra all’orecchio: «Faccio quello che ho sempre sognato di fare..». Faccio quello che ho sempre sognato di fare. «..ti scopo!». Ti scopo. Spinge il bacino e con un colpo secco penetra la fica fradicia della Dottoressa Luana Corti.
    
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    Tu me fais tourner la tête
    
    Capitolo terzo: L’origine del mondo
    
    «Quanto ti manca???» Esclama lui guardando ...
    ... spazientito le lancette che si inseguono sull’orologio che tiene allacciato al polsino e non riesce a capacitarsi di come ogni volta le occorra tutto questo tempo. Nonostante i cinque anni di convivenza ci sono degli enigmi femminili che ancora non riesce a risolvere. «Ho quasi fatto» risponde una voce dal bagno e lui sa bene che la durata di quel “quasi” &egrave un altro mistero indecifrabile. Lui si chiama Vincenzo e ovviamente &egrave già pronto da un pezzo. Quando la sente aprire l’acqua della doccia impreca fra i denti e si arrende a una nuova lunghissima attesa. Tempo da riempire, tempo da abitare, si siede alla scrivania e inizia a dondolare pigramente le gambe, la posa sgraziata, da maschio. Si gratta la barba e senza pensarci troppo accende il computer. Gonfia le guance e inizia a fare delle piccole pernacchie con le labbra serrate, sembra un bambinone. Apre Youtube e il sito gli suggerisce alcuni brani che non conosce, musica francese, “robaccia” sentenzia lui che seleziona subito uno degli ultimi successi della disco dance, ora sì che ci siamo. Dalle piccole casse del pc risuona un frastuono insopportabile da cui il bambinone si lascia trasportare seguendo il tempo con un movimento della testa che sembra quello di un piccione. Apre la sua casella di posta elettronica e l’unica cosa interessante che ci trova &egrave la formazione del fantacalcio del suo avversario che legge ghignando, estrae una sigaretta dal pacchetto e, lanciando un’occhiata furtiva verso il bagno, ...
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