Dottoressa
Data: 21/11/2021,
Categorie:
Etero
Autoerotismo
Autore: pink_, Fonte: RaccontiMilu
... «Sì.. abbiamo materiale a sufficienza, adesso devo selezionare le immagini migliori». Giorgio recupera tutta la sua professionalità, si siede al computer e inizia a darsi da fare coi suoi trucchetti informarci. Luana, rimasta improvvisamente senza pubblico, tira su il sipario del suo vestito nero e esce a passo svelto dal salotto «Ti lascio lavorare tranquillo, io ho bisogno di una doccia».
Adesso è di nuovo in bagno. Lascia cadere l’abito di scena e si avvicina, completamente nuda, allo specchio. Torna a guardarsi dritta negli occhi. E scoppia a ridere. Con la mano prova a soffocare le risate per non farsi sentire da Giorgio. Ride come una bambina. Una bambina che ha appena scoperto il sapore dolce della marmellata rubata di nascosto. Apre la doccia con un euforia elettrica addosso, mai avrebbe immaginato di trovare il coraggio per fare una cosa simile. Quella musica romantica le risuona ancora nelle orecchie e si ritrova a volteggiare nuda nel bagno con gli occhi chiusi. Ne vuole ancora! Indossa il suo accappatoio e si dirige in salotto per chiedere a Giorgio di rimettere su quel disco. Apre la porta e lo vede di spalle, assorto nel suo lavoro al computer. Chissà cosa sta guardando, chissà se le foto sono già pronte. Si avvicina piano, sulle punte dei piedi nudi. Un cavo, o un tubo, qualcosa abbandonato lì per terra su cui inciampa e fa cadere uno dei fari con un gran fracasso. Giorgio si alza di colpo e si volta, Luana lo guarda. Vorrebbe scusarsi ma non gli escono le ...
... parole, rimane come paralizzata. Il suo giovane studente ha occhi che non sono più i suoi, tizzoni di brace ardenti che bruciano sul viso quasi trasfigurato, paonazzo e affannato. Le fa improvvisamente paura. La macchina fotografica ancora appesa al collo e più giù, il pene eretto di Giorgio saltato fuori dai pantaloni sbottonati. Sullo schermo del computer campeggia un primissimo piano del fondoschiena della sua insegnante. Silenzio. Il cervello di Luana si annebbia e riesce a elaborare solo due semplici informazioni. La prima inequivocabile verità è che Giorgio si stava toccando e lo stava facendo guardandole il culo. La seconda, decisamente sorprendente, è che dal corpo minuto di Giorgio spunta un arnese inspiegabilmente notevole. Sarà forse per i riflettori che lo illuminano dal basso e lo rendono minaccioso ma quell’essere gracilino le appare dotato di un pisello poderoso, che svetta umido e luccicante. Un riflesso rapido di memoria le sussurra all’orecchio quel buffo soprannome che l’aveva fatta tanto ridere. I piedi di Luana si muovono lentamente all’indietro, verso la porta del salotto da cui vuole fuggire il più presto possibile, senza dire niente si volta e si dirige verso l’uscita. Sta per afferrare la maniglia quando si sente spingere da dietro e finisce schiacciata contro il legno della porta. Ora lui le è addosso, improvvisamente colto da un raptus animale e feroce, «Giorgio.. che fai?» gli dice Luana con un filo di voce, lui afferra con le mani l’accappatoio ...