1. Dottoressa


    Data: 21/11/2021, Categorie: Etero Autoerotismo Autore: pink_, Fonte: RaccontiMilu

    ... passa per la testa. Si guarda allo specchio e ripete con un filo di voce «Tu.. sei.. bellissima». Sì, è davvero bellissima ma c’è ancora qualcosa da sistemare, qualcosa che il suo fotografo non tollererebbe. Si alza la gonna e con le mani va ad afferrare il piccolo slip di cotone che ha messo sotto il vestito. Lo lascia scivolare fra le gambe nude. Lo sfila. Lo fa roteare sull’indice teso della mano destra. Ogni pensiero adesso evapora, come bollicine in quella nuvola leggera. Le mutandine volano, raggiungendo il cesto dei panni sporchi. Brava, dice Kim Kardashian. «Grazie» risponde Luana. Poi riappare in salotto. Raggiunge il centro del set. Va bene. Facciamolo.
    
    «Si metta di profilo.. sì.. così va bene». Luana conosce benissimo la posa. Ma non può dirlo a Giorgio. «Va bene così?». «Sì.. adesso abbassi il vestito». Le dita di Luana raggiungono la lampo che si arrampica lungo la sua schiena e iniziano a farla scorrere, aprendola, lentamente. Squarcio nero che svela la sua schiena nuda. Che niente è più bello della schiena tesa di una donna. Ci muoiono i poeti nel respiro di quella vertigine che parte dal collo e scivola giù, a perdersi fra le natiche senza più ritrovarsi. Quella che sente è un emozione nuova, che non conosce, le gambe le tremano appena, il respiro si fa sincopato. L’imbarazzo che brucia nella pancia e si mescola al piacere di farsi ammirare. Insieme a quella zip cadono anche antiche difese, issate da anni. Luana è di profilo. Afferra i lembi del vestito ...
    ... proprio sopra ai seni. Un ultimo sguardo verso Giorgio, già pronto a immortalare la sua insegnante. È solo una foto, pensa. Poi lo abbassa. La sua pelle si accende, illuminata dai riflettori, il profilo del seno adesso appare, completamente libero, una curva perfettamente rotonda, disegnata da qualche artista ormai cieco, morbidamente adagiata a quel corpo lucido e conturbante. La naturale seduzione di una crisalide che fende il guscio e si mostra in tutto il suo splendore. Più giù, ancora più giù. Fino a scoprire i glutei pieni, sodi come quelli di una statua. Luana pensa a quella dannata fotografia e prova a imitarla col proprio corpo. Il risultato è irresistibile. «Basta così – dice improvvisamente Giorgio – l’immagine è questa. Ora mi guardi.. sorrida.. si concentri sul suo uomo.. lo faccia per i suoi occhi». Bruto. Pensa a Bruto adesso. Chissà cosa direbbe se la vedesse. Adesso. Inizia una nuova scarica di flash accompagnati dalle solite indicazioni del fotografo. L’unico pensiero che passa per la testa di Luana è obbedirgli, lasciarsi plasmare dalle sue parole, per il suo occhio fotografico. Da quanto tempo non ti sentivi così, Lù? «Adesso la terza. Se la ricorda? Si volti verso il telo.. tenga il vestito fra le mani.. sì.. così.. bravissima». Ti sei mai sentita così, Lù? Il sedere giunonico dell’insegnante ora riempie la scena. I glutei rotondi, unti, lucidi, dischiusi da un solco scuro, intimo, proibito. È come averceli dentro gli occhi quei globi di carne, sempre più ...
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