Un’estate con Marina
Data: 28/10/2021,
Categorie:
Lesbo
Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu
... prima di chinarsi in avanti per leccarmi. Ho avuto l’impressione che qualcuno ci stesse osservando. Quando sono riuscita a guardare verso la porta spalancata sul cortile ho potuto scorgere soltanto la sagoma di una donna che si stava voltando per andarsene. Marina si era sdraiata di fianco a me, si scaldava vicino al fuoco. Ho accarezzato i suoi fianchi sfiorando inavvertitamente un oggetto appoggiato sul pavimento che non riuscivo a riconoscere. L’ho raccolto per capire cosa fosse: un elastico per i capelli, decorato con due ciliegie rosse di legno. Lei lo ha preso infilandolo a metà sul palmo della mano e ha cominciato a passarmelo sul corpo. Abbiamo atteso che il fuoco si consumasse bevendo il liquore alle spezie. Prima di andare a dormire Marina mi ha chiesto: “Perché va sempre via? Non capisco perché non resta qui con noi. Fino a qualche giorno fa credevo di saperlo, ora non riesco più a ricordare il motivo per cui si deve allontanare continuamente.” “Pensi che lei lo sappia?” “Si”.
Durante la notte ho avuto un incubo. Sognavo di essere ai tempi dei nazisti. Avevano appiccato il fuoco alla casa durante un rastrellamento. Cercando un nascondiglio insieme ad un’altra donna, riuscivamo a trovare rifugio in un armadio con un grosso specchio sulle ante. Ricordo l’odore di naftalina al suo interno mentre ci tenevamo abbracciate per farci coraggio. Li sentivo nella stanza mettere tutto a soqquadro. Ero convinta che di lì a poco sarebbero andati via quando il calcio di un ...
... fucile ha iniziato a sfondare le ante rompendo lo specchio. Mi sono svegliata in una pozza di sudore proprio mentre un braccio mi afferrava per trascinarmi fuori dall’armadio. Ho cercato Marina di fianco a me, ma il letto dalla sua parte era vuoto, le lenzuola fredde. L’ho trovata al buio in cucina, impegnata a trasmettere un messaggio con un telegrafo, non c’erano fili attaccati al telegrafo, ma sapevo che stava funzionando ugualmente. Sono uscita nella rimessa e ho staccato la corrente. Quando sono tornata in cucina era ancora lì, con le mani sotto il tavolo e l’espressione di un bambino che si aspetta di essere sgridato. “Non importa, in ogni caso non fa nessuna differenza, solo non posso lasciartelo fare”.
Il giorno dopo siamo di nuovo andate a scopare sul molo. La stavo bevendo toccandomi il corpo e ho sentito delle mani aggiungersi alle mie. “Non capisce che cosa ti dia tanto piacere nel fare sesso in questo modo” “Dille che è l’unica cosa in grado di soffocare i miei pensieri”.
Dopo essere stata sottoposta alla prova dell’acqua, la vostra sorella ci ha raccontato come vi siate recate da Horiente. Siamo state da Horiente ogni Giovedì notte, ci ha spiegato come aumentare i raccolti e come allevare i nati con la camicia.
Stava leggendo un libro con la copertina rossa seduta vicino al camino, tenendolo aperto sulle ginocchia. Ogni volta che verso sera tornavamo dalla spiaggia trovavamo il fuoco acceso nel camino. Marina si stava masturbando seduta nella veranda. Mi ...