La lunga notte – cap. 9
Data: 14/10/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Autore: Lord Byron, Fonte: RaccontiMilu
... dietro per primo?”dico sorridendo e spalancando le cosce per fargli vedere la mia fica. “Sei veramente una bella troia!” dice l’uomo alla guida, mentre l’altro più intraprendente scende dalla macchina e sale aprendo lo sportello vicino a me. Mi fa spostare e mi si siede a fianco, le sue mani si impossessano dei miei seni. “guarda che belle tette.” l’amico ride, un mezzo tono più su dato dall’eccitazione. “Dai, su, tiralo fuori e comincia a succhiare.” le mie mani cercano la cintura, la fibia scivola, poi il bottone e la lampo. Sotto ai boxer è già in tiro. Le mie mani se ne impossessano, accompagnata dalla sua mano che mi spinge la testa le mie labbra si impossessano del cazzo. Un mugolio di apprezzamento e una risata goduta di quello davanti accompagnano il movimento della lingua sulla cappella nella mia bocca. Affondo la testa, l’asta mi arriva in gola mentre sento che lui trattiene il fiato. Poi comincio un lento va e vieni, accompagnato dalla mano. “Cazzo come succhi!” La mia testa è sul cazzo al mio fianco, mentre ho le cosce spalancate verso il compare. Le sue mani risalgono la mia coscia lungo la calza e cominciano a massaggiarmi la fica. “Come cazzo sono finita qui… – lo penso soltanto e mi rispondo – Dasho, solo per lui. Che stupida.” Chiudo gli occhi e vedo. Vedo il lago azzurro dei suoi occhi. Ormai è un riflesso condizionato, improvvisamente mi calmo, tutto assume un’altra dimensione che da un senso a quello che sto vivendo e l’eccitazione prende il ...
... sopravvento. La mia fica si schiude sotto le mani dello stronzo seduto davanti e la mia bocca si fa più morbida e accogliente. Il cazzo tra le labbra mi fa morire di desiderio, vorrei che mi riempisse la bocca… Dasho. “dai tirati su, che voglio scoparti.” Riapro gli occhi, il mio è uno sguardo duro ora, dritto negli occhi di questo patetico venditore di saponette o Dio sa cosa. “Come vuoi che mi metta? Vieni su tu o ti vengo a cavalcioni io?” “Dai vieni qui sopra, a smorza candela…” Sento le mani dell’altro lasciare a malincuore la mia fica, mentre il primo si porta al centro del sedile e io lo scavalco con una gamba. La mia mano guida il cazzo verso la mia fica, lo sento puntare contro l’apertura. Chiudo gli occhi e mi lascio cadere dolcemente su di lui. Si fa spazio tra la mia carne, arriva fino in fondo, lo sento. Mi strappa un brivido, poi risalgo e inizio la mia danza. Ad occhi chiusi la mia fica si riempie di umori. Non sono dedicati al cazzo che ora la occupa, ma a quello che ne è proprietario, Dasho. L’uomo mugola come un gatto in amore. “Cazzo, ma questa è assatanata” ride, godendosi il trattamento della mia vagina sempre più tenera, umida, calda. Le mani dell’altro mi palpano il culo, mentre le mie tette massaggiano la faccia di quello dentro di me. Sento che ora anche lui accompagna i miei movimenti aumentando la lunghezza delle penetrazioni e la velocità, so benissimo cosa vuol dire. Pochi colpi e si irrigidisce, cerca le mie profondità vuole scaricarsi il più all’interno ...