1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (6)


    Data: 12/10/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... all’entrata di un sexy shop.
    
    Gaston non pago mi invitò ad uscire dal sex shop. Il cuore iniziò a pulsarmi furiosamente. Cosa significava? Mia ci guardò avvicinarci a lei forse con un sospiro di sollievo.
    
    Ci fermammo davanti a lei.
    
    Le sue labbra socchiuse sembravano implorare il seguito di quella perversa avventura “cosa vuoi che faccia di più …mi vuoi lasciare nelle sue mani?” aveva un respiro ansimante.
    
    Quella folle idea mi stava eccitando: lasciarla completamente nelle sue mani e guardarla mentre la trasformava.
    
    “Hai già cominciato a fare la sua puttana abbiamo deciso di continuare. Guardati: seminuda a procacciare clienti per un sex shop. Mi hai fatto ingelosire, ti sei comportata come non avrei mai pensato ed ora mi chiedi di non lasciarti sola?”
    
    Tremava.
    
    “Io non sono riuscito ad ottenere da te quello che a lui è riuscito in una sera. Avrei dovuto fare la stessa cosa da tanto tempo, ma visto che lui ci riesce così bene, credo che lascerò a lui il piacere di continuare nella tua educazione e trasformarti come avrei voluto vederti da sempre” le risposi in tono glaciale esprimendole la mia idea.
    
    ” E allora? – pressò Gaston – andiamo!”
    
    Le si avvicinò. La accarezzò infilandole le mani tra le cosce nude “mi sembra che tu ti stia eccitando, non mi pare che ti disgusti molto esibirti in questo modo”
    
    Mia in silenzio lasciava che le mani di Gaston potessero correre sulla sua pelle
    
    “Vedi non sei neppure in grado di ribellarti, l’ho capito subito. Ti ...
    ... vergogni, ma muori dalla voglia di lasciare che ti umili chiedendoti cose che non sapresti confessare a tuo marito. Ora preparati, vedrai le sorprese non finiscono qui, vedrai che bell’alberghetto ti ho prenotato per la tua permanenza a Parigi. Imparerai a cambiare abbigliamento, ti ho rifatto l’intero guardaroba. Una come te non può che desiderare di essere ammirata e la tua vita agiata di signora per bene sarà solo un ricordo”
    
    MIA
    
    Seguii con lo sguardo Gaston e Rodolfo che si allontanavano e mi venne un certo magone, mi sentii sola e abbandonata a me stessa, senza la possibilità di andare via, obbligata a essere in piena vista dagli avventori e dai passanti, senza che potessi fare nulla se non distribuire dépliant e farmi guardare e persino toccare.
    
    Ero sola in un posto che mai e poi mai avrei immaginato di visitare da turista, e invece mi trovavo lì come se fossi una attrazione di quel posto.
    
    Dovevo farmi forza, cercare di non piangere e sperare che tutto passasse in fretta.
    
    Ogni tanto scavallavo e accavallavo le gambe allargandole leggermente, facendo in modo che il mio sesso si scoprisse per essere visto dagli avventori. Non so bene per quale recondito motivo lo facessi, forse perché nel mio intimo era presente un filo di esibizionismo che stava venendo fuori e che mi spingeva a fare cose che non avrei nemmeno immaginato di fare, come quella sera al ristorante, quando mostrai la mia intimità a quegli uomini seduti al tavolo di fronte al nostro. Così, forse ...
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