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Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (6)
Data: 12/10/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69
Ormai Mia si stava lasciando trascinare in un vortice incontrollabile di perversione scendendo sempre più in basso dove vergogna ed umiliazione sarebbero diventati il mezzo del suo piacere sotto gli occhi del marito che a breve l'avrebbe interamente abbandonata nelle mani di Gaston RODOLFO Uscì dal camerino offrendosi in quei pochi brandelli di stoffa alla vista di tutti. Il reggiseno spingeva le tette verso l’alto lasciando i capezzoli in bella mostra ed il misero triangolino di tessuto le copriva a malapena il sesso lasciando debordare un po’ della sua peluria pubica. La vista di Mia in quello stato in un locale seminuda mi sconvolse. Come era caduta in basso e quanto ero stato stupido ad accettare la proposta di Gaston. Con le mani in tasca giocherellavo con le banconote con cui Gaston mi aveva pagato e guardavo Mia che avevo offerto a Gaston come una puttana per tutto il tempo rimanente della nostra vacanza. Gaston le chiese, o forse le ordinò, di raggiungerla. Lei restò immobile. “Avanti ubbidisci! Hai già dimenticato che sei la mia puttana? Voglio che ti possano vedere tutti!” Mia rossa dalla vergogna, guardando i pochi clienti che si erano fermati ad ammirare le sue nudità, uscì e cominciò a camminare davanti a tutti offrendo la vista del suo culetto a mandolino con il laccetto dello string che si perdeva tra i due glutei. I sandali con quei tacchi la obbligavano ad ancheggiare vistosamente. Gli occhi dei visitatori erano tutti su di lei per ...
... lo spettacolo che stava offrendo mentre Gaston la guardava soddisfatto per come l’aveva trasformata. Non vedevo più mia moglie, ma una eccitante battona che girava seminuda in uno squallido locale di Pigalle Mi faceva impazzire il suo culo, le sue gambe slanciate su quei trampoli, quei gioielli volgari che la classificavano per quello che Gaston voleva che fosse come la cavigliera con quella scritta che non lasciava dubbi su quello che era diventata “moglie puttana”. Gli orecchini poi foggiati a fallo eretto quasi indicassero la sua disponibilità ad assaporarne in continuazione il gusto. La raggiunsi e scorsi sulla tempia una traccia semiliquida. Mi fu subito chiaro cosa fosse successo nel camerino. Provai una nota di disgusto nel capire come Mia ormai si adattasse ad ogni richiesta. Lei abbassò lo sguardo. Gaston lesse la sua vergogna e cercò una sua ulteriore umiliazione “ma insomma un po’ di riservatezza” le prese una mano e gliela portò al viso facendole raccogliere sulle dita quel che restava della sua fellatio con il commesso e le appoggiò la mano sulle labbra. “Le piace troppo il sapore dello sperma!” Mia senza opporre nessuna resistenza si leccò il liquido sulle labbra e ad un secco ordine “tutto” passò la lingua sulle sue dita. “Vedi come le piace – mi sfotté e indicando la famosa porta a Mia – quello è un gloryhole – sapevo cosa fosse e lui spiegò a Mia di cosa si trattasse – e sono certo che se te lo chiedessi non avresti nessuna difficoltà ad ...