1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (6)


    Data: 12/10/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... che, nello stesso tempo, mi procurava brividi di piacere. C’erano uomini di tutte le età e credo di diverse nazionalità, visto che dal vocio che sentivo si distinguevano differenti lingue e poche erano francesi. Sentii anche qualche italiano che mi fece rabbrividire più di tutti, ma per fortuna nessuno che conoscevo.
    
    “Pensavo che il tuo padrone fosse Jamaal – mi disse il commesso – anche se, in effetti hanno gusti più o meno simili, ma forse Jamaal è più esigente e odia ripetere gli ordini. Ma se non ho capito male Gaston ti vuole presentare a lui perché completi la tua educazione.”
    
    Lo guardavo e lo ascoltavo come se la sua voce venisse da un’altra dimensione. In quel momento la mia mente si rifugiava in ricordi anche lontani, quei ricordi che pensavo fossero spariti dalla mia mente. Cercavo di guardarmi attorno con gli occhi di Mia, della prof Mia, della signora Mia, invece i miei erano sguardi di una puttana, di una schiava, di una cagna, di una battona.
    
    E poi quel nome ripetuto di continuo: Jamaal. Ma chi era mai questo Jamaal? Sembrava che tutti lo venerassero e che tutti avevano paura di lui. Ma ora anche io avevo paura di lui. Cosa voleva dire il ragazzo quando diceva che forse sarebbe potuto subentrare a Gaston. Avrei cambiato padrone? Avrei dovuto ubbidire a qualcun altro? E poi a quanti ancora?
    
    “Togliti l’intimo.” Mi disse all’improvviso.
    
    “Ma … ma, l’ho appena indossato…. Perché?” Balbettai.
    
    “Hai sentito cosa ti ho detto – riprese – ...
    ... toglitelo!”
    
    Mi guardai attorno sbigottita, il suo era un ordine perentorio, ma eravamo vicino alla porta di ingresso del negozio, una porta a vetri, chiunque, guardando dentro mi avrebbe potuto vedere mentre mi toglievo reggiseno e mutandine per darle a quel ragazzo. Dio mio che figura, che vergogna.
    
    Incapace di reagire non riuscii fare diversamente. Senza nemmeno rendermene conto, mi avvicinai ad una parete vicino all’entrata di locali per proiezioni porno e dove il film porno con il titolo più morigerato era “Je suis une salope”, già, nessun altro titolo si sarebbe più adattato a me. Velocemente mi tolsi dapprima quel triangolino che avrebbe dovuto fungere da mutandina e poi quel reggiseno che comunque non copriva quasi nulla.
    
    Il commesso sorrise.
    
    “Sei molto ubbidiente, succhi bene e credo che tu possa avere successo,ma ora mettiti sulla porta e cerca di attrarre un po’ di gente qua dentro. Raccolse dalle mie mani gli indumenti che gli porgevo.
    
    Cercai di spiegargli che non avevo mai fatto una cosa del genere, che non avrei saputo come comportarmi.
    
    “Quello che vuoi, tipo: entrate, vi potete divertire… troverete tutto quello che desiderate per il vostro piacere…o più semplicemente offri gli opuscoli pubblicitari del locale.”
    
    Mi indicò la sedia che avevo visto occupato dalla ragazza in minigonna all’entrata, di fianco un paio di pile di dépliant. La ragazza non c’ea più e forse era andata via per lasciare appunto il posto a me.
    
    Fui quasi colta dal panico all’idea che ...
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