1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (6)


    Data: 12/10/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... entrarci.”
    
    “Sì, signor Gaston.” guardai Mia restando incredulo nel sentirla per la prima volta rivolgersi al francese in quel modo ed ancor di più nel sentire Gaston "ne sono sicuro, quando passerai quella porta nulla sarà più come prima”
    
    “ci sai fare – aggiunse il commesso sfiorando con un dito la bocca di Mia che restò impassibile – e dopo vedrai che Gaston sarà soddisfatto per come ti prepareremo.”
    
    Gaston fissò Mia sorridendo. Allungò la mano e con lentezza le accarezzò le tette nude senza che lei cercasse di fermarlo. Vidi la sua pelle accapponarsi. I capezzoli irrigidendosi dimostravano, se ce ne fosse stato bisogno, la sua eccitazione nel sentirsi ancora una volta in pugno a quell’uomo. La sua vergogna aumentava quanto il suo piacere. La reazione non poteva sfuggire a Gaston che sembrò compiacersene. Con insolenza appoggiò una mano a piatto sulle sue tette ora libere scivolando lentamente sul corpo di Mia senza che entrambi, quasi ipnotizzati dal movimento, ci opponessimo lasciandomi capire che ormai si era calata nel suo ruolo di sottomessa.
    
    Se solo avessi immaginato fin dove l’avrebbe trascinata? Ripensai a come era iniziato tutto all’eccitazione che avevo provato nel vederla vestire un po’ sexy. Chi avrebbe pensato che in due giorni Mia si sarebbe trovata nuda in un sexy shop. Colsi il completo squallore del luogo: Mia era sull’orlo di venire trasformata nella puttana di uno sconosciuto pronta a chissà quale altre laide perversioni, ed ero io stesso a ...
    ... spingerla ormai verso quella voragine cercando di realizzare quei giochi troppo spinti che mi aveva da sempre rifiutato.
    
    Ora Gaston aveva sapientemente preparato tutto per poterla spingere a varcare un’altra porta di quell’abisso e farla precipitare ancora di più verso il basso: “E per ringraziare il signore per l’opportunità che ti dà ti metti sulla porta ed inviti più gente che puoi ad entrare qua dentro.”
    
    Mia non cercò neppure di ribellarsi.
    
    Il commesso le porse un babydoll semi trasparente che le arrivava a mezza coscia con degli spacchetti laterali. Quasi rinfrancata per trovarsi più coperta lasciò che il commesso sorridente la accompagnasse sulla porta, e dopo averle detto qualcosa la lasciò sola all’entrata del locale esposta sulla via. Si stava abbassando alla stregua di una di quelle ragazze che all’entrata di locali equivoci cercano di adescare dei clienti.
    
    MIA
    
    Gaston e Rodolfo si erano allontanati e io ero rimasta sola col commesso davanti alla porta che dava sulla strada, poco più in là, ma sempre all’interno del negozio, la porta del glory hole e quella che sembrava un centro massaggi, e non feci fatica ad immaginare che tipo di massaggi fossero.
    
    Mi sentivo perduta, ero forse nel posto più peccaminoso di Parigi ed ero sola. Il ragazzo che mi accompagnava non era certo una garanzia, anzi tutt’altro e iniziai davvero ad aver paura. Una paura strana, molto simile a quella vergogna che mi faceva sobbalzare ad ogni persona che passava accanto a noi, ma ...
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