1. Il ragazzo dagli occhi marroni


    Data: 30/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... over. Ho vinto.”
    
    Non lo stavo seguendo: “Cosa stai dicendo?”
    
    “Sto dicendo, Tom, che tutto è finito.” Lui si alzò ed allungò una mano. Io gliela strinsi automaticamente: “È stata una bella partita.”
    
    “Savino…”
    
    “Fermati, Tom, ti stai imbarazzando. Affronta il fatto, ti ho battuto. Ho fatto con te quello che tu hai fatto a non so quanti ragazzi. Ti ho fottuto e ti ho messo da parte, ed ora ti sto lasciando. Tu sei con la schiena a terra, questo è tutto.” Si girò ed uscì dalla casa.
    
    Rimasi a lungo seduto a fissare il nulla. Ero incazzato. Stavo male. Mi sentivo vuoto. Non sentivo niente. Girai per la casa pieno di autocommiserazione e confusione. Precisamente alle 14 e 33 avevo avuto una rivelazione che aveva provocato una lacerazione dentro di me.
    
    Doveva essere quello che le mie ‘vittime’ avevano sentito. Io l’avevo fatto ma non sapevo quante persone si sentissero così. L’autocommiserazione porta all’odio per se stesso. Avrei voluto vomitare. Ero andato al di là dello specchio e non riuscivo a guardarmi. Prima di allora avevo sempre pensato di me come di una persona splendida, ma non lo ero. Io ero orribile. Facevo inorridire. Lasciai la casa, presi la bicicletta e pedalai come un pazzo. Non avevo idea di dove stavo andando, volevo solo andarmene. Ma per quanto andassi veloce, non potevo allontanarmi da me stesso.
    
    Finii al centro studentesco dell'università. Entrai e presi una coca alla caffetteria. Rimasi seduto ad una tavola per un'ora, poi lasciai la ...
    ... coca cola intatta. Andai alla sala giochi e misi una moneta in Street Fighter e per la prima volta vinsi contro il computer. Quando fui stanco di giocare mi girai per andarmene. Vicino alla porta notai un biondo familiare.
    
    “Michele!” Chiamai. Non ci fu reazione. Mi guardai intorno per vedere se qualcuno l’avesse notato, poi chiamai: “Marco!”
    
    Lui si guardò intorno sorridendo, ma quando mi vide il sorriso svanì. Mi guardò per un momento, poi si girò e se ne andò. Io gli corsi dietro.
    
    “Marco, per favore!” Lo presi per un braccio e lo fermai.
    
    “Lasciami in pace.”
    
    “Posso parlarmi?”
    
    “No”
    
    “Per favore?”
    
    “Perché? Ce l’hai duro o qualche cosa del genere?” Non mi aveva ancora guardato.
    
    “No, le cose sono… le cose sono cambiate.”
    
    Lui continuò a camminare.
    
    “Mi spiace!”
    
    Lui si girò verso di me con espressione irritata: “Ti spiace? Sei fottutamente dispiaciuto?” Mi afferrò per la camicia e mi spinse contro il muro: “Hai idea di quello che mi hai fatto? Ce l’hai?”
    
    “Sì, ce l’ho!” Dissi piano.
    
    Lui rise con una risata adirata. “Come puoi? Come puoi sapere cosa vuol dire? Io pensavo di piacerti. Io pensavo finalmente di aver trovato qualcuno con cui stare. Qualcuno che capisse quanto mi stava succedendo. E tu volevi solo un culo da usare.”
    
    “Hai ragione. Ero uno stronzo completo. Mi spiace. Mi spiace veramente.”
    
    La rabbia sulla sua faccia diminuì, solo un po’. Scosse la testa come per cercare di scuotere via la confusione: “Cosa stai cercando di ...