Il ragazzo dagli occhi marroni
Data: 30/05/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
... pensando che se non avevi niente da fare, potevamo, sai, fare qualche cosa.” E mise un po’ più di enfasi sulla parola 'fare'.
“Ah. Io ho qualche progetto.”
“Oh.” Sembrò un po’ deluso. Non affranto, solo deluso. “Hai messo gli occhi su qualcuno?”
“Forse.”
“Chi?”
Io accennai col capo alla mia sinistra mentre passavamo accanto al ragazzo in oggetto. Tiziano seguì il mio cenno.
“Chi? Lisa?”
“Lisa?” Dissi: “Sii realista. Anche se mi faccio delle tipe, non lo farei con Lisa. Il ragazzo vicino a lei.”
Lui guardò di nuovo. “Oh. Il ragazzo nuovo. Dovrebbe essere nella mia classe. Come si chiama?”
“Savino, o qualche cosa di strano del genere.” Savino aveva cominciato a venire alla nostra scuola circa due settimane prima. Era un tranquillo. Molto tranquillo. Nessuno, ed intendo nessuno, lo conosceva molto. Il suo posto era in fondo alla classe e prendeva sempre appunti. Aveva fatto i compiti ed aveva preso 6. Non aveva mai parlato con qualcuno; ma, ad essere sincero, nessuno gli aveva mai parlato. Era un mistero, un mistero carino. Non era molto alto, circa un metro e settanta, magro, con corti capelli castani ed occhi marroni veramente belli. La pelle era piuttosto pallida. Portava degli occhiali veramente fighi, rotondi come quelli di John Lennon ma con vetri chiari.
“Savino? I suoi genitori dovevano aver perso una scommessa per dargli un nome del genere?”
“Sai quanti anni ha?”
“Mi spiace, no. Quindi il fine-settimana è out?”
“Te lo dirò se ...
... vuoi veramente fare qualche cosa.” E misi la stessa enfasi su 'fare': “Perché non viene a casa mia venerdì sera.”
“Venerdì che è domani. Verso le sette?”
“Sette, ok.”
“Bene. Ci vediamo.” E se ne andò.
Io mi fermai alla fontanella a bere mentre davo un’occhiata in giro. Savino si stava avviando alla biblioteca. Aspettai alcuni minuti, poi lo seguii. Non mi ero mai sentito a mio agio nella biblioteca. Troppi libri. Era raccapricciante, tutta quella storia infagottata ed immagazzinata sulle mensole. Savino era al catalogo ed aveva aperto il cassetto della D.
Dopo un momento scrisse qualche cosa su un biglietto ed andò verso il fondo della biblioteca. Lo guardai di sottecchi e lo vidi andare ad un tavolo con un libro. Dopo un minuto mi avvicinai al tavolo, tirai fuori una sedia e mi sedetti.
“Ciao” Dissi io allungando una mano. “Io sono Tom.”
Lui mi guardò confuso. “Uh, ciao.” E mi diede la mano.
“Sei nuovo?”
“Uh, sì. Tu sei Tom Verdi, vero?”
“Sì. Hai sentito parlare di me?”
“Sì.”
“Cose buone, spero.”
“Beh, no.”
Io sorrisi. “Però, ho una così cattiva reputazione?”
“Sì. Vuoi qualche cosa?”
“No, volevo solo salutarti, benvenuto, qualsiasi cosa tu abbia bisogno, chiedimelo.”
“Ok, grazie. Ho bisogno…” Prese il suo libro: “… ho bisogno di leggere.”
“Beccato!” Presi la sua penna e scrissi il mio numero di telefono sul suo quaderno: “Se hai bisogno di qualche cosa, fammi una chiamata. Anche se vuoi solo parlare, ok?” Vidi il suo nome ...