1. Il ragazzo dagli occhi marroni


    Data: 30/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... l'avrei avuto e l’avrei messo da parte.
    
    Messo da parte. Nell’istante che ci ho pensato, si aprì come un buco dentro di me. Non volevo metterlo da parte.
    
    Cazzo! Ero innamorato!
    
    Rimasi sdraiato per non so quanto tempo, sentendomi indifeso. Ma sapete una cosa? Più ci pensavo, meno mi sentivo cattivo. Quando il sole sorse, mi sentivo abbastanza buono. Ero innamorato. E mi piaceva. Cantai sotto la doccia. A colazione parlai a mia madre. Fui gentile con lei. E la spaventai a morte.
    
    Quando arrivai a scuola presi i libri per la prima ora e poi aspettai presso l'armadietto di Savino. Un po’ prima dell’inizio della prima ora, lui arrivò barcollando, sembrava stanco morto.
    
    “Savino” Dissi.
    
    Lui mi guardò intontito, poi sorrise. Aveva un sorriso meraviglioso.
    
    “Ciao.”
    
    “Mi sembri abbattuto.”
    
    “Sì, ero in ritardo. Compiti da fare.”
    
    Mi avvicinai e mi chinai verso il suo viso. Lui sorrise nervosamente e disse: “Cosa stai facendo?”
    
    “Ho bisogno di parlarti” Dissi piano.
    
    “Ok, vai avanti.”
    
    “No, privatamente. Bigia la scuola oggi.”
    
    “Cosa? Sei matto?”
    
    “Sì, penso che probabile lo sono.”
    
    “Cosa intendi?”
    
    “Fallo.”
    
    “No, non posso non andare a scuola.”
    
    “Per favore, è importante. Solo questa volta.”
    
    “Perché?” Ho capito dalla sua che stavo avendo effetto.
    
    “Forza! Non ti chiederò di farlo un’altra volta. Ho bisogno veramente di parlarti e se devo aspettare tutto il giorno esploderò.”
    
    Lui sospirò: “Ok. Dove andiamo?”
    
    “Um, che ne dici a casa ...
    ... mia?”
    
    “Va bene, da qualsiasi parte.”
    
    Uscimmo dell'edificio sentendoci un po’ impacciati. Dopo un breve percorso in bicicletta, arrivammo a casa mia. Andammo in cucina dove gli offrii una bibita e poi ci sedemmo a tavola.
    
    “Bene.” Disse appoggiando la sua coca cola: “Cosa c’era di così importante.”
    
    “È questo. La notte scorsa non sono riuscito a dormire. Avevo compreso qualche cosa. Dapprima mi sono dannatamente spaventato, ma più ci pensavo e più la cosa mi sembrava buona.”
    
    “Di cosa stai parlando?”
    
    “Prometti che non ti spaventerai?”
    
    “Sì.”
    
    “Prometti!”
    
    “Ok, prometto.”
    
    “Va bene.” Mi leccai nervosamente le labbra. “La notte scorsa ho compreso che ti amo.”
    
    Lui tacque.
    
    “Mi hai sentito?” Chiesi.
    
    “Um, sì.” Sorrise. “Mi ami?”
    
    Sembrava quasi pieno di speranza mentre lo diceva.
    
    “Sì. Hai capito?”
    
    “Dillo di nuovo.”
    
    “Io ti amo.”
    
    “Wow. Tom Verdi, il terrore del liceo, mi ama. Dimmi, hai mai amato qualcun’altro?”
    
    “No, loro erano nessuno per me.”
    
    “Ed io non lo sono?”
    
    “Beh lo sei stato dapprima, ma poi ti ho conosciuto. Allora sei diventato qualcuno. Non so come sia successo. Io non ho voluto che accadesse, ma ora che è successo, mi fa piacere.”
    
    Lui fece un grande sorriso, un grande sorriso a trentadue denti: “Sai cosa vuol dire questo?”
    
    “Uh, no. Cosa?”
    
    “Vuol dire che ti ho battuto al tuo stesso gioco.”
    
    Fu la mia volta di fare una pausa: “Cosa?”
    
    “Io ho giocato il tuo gioco contro di te e ho vinto.”
    
    “Io non…”
    
    “Game ...