L’amante mascherato 1
Data: 06/10/2021,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... da quella volta, il mercoledì mattina era da loro riservato alla Spa ed alla scopata nella camera 306 dove le aspettavo.
Tilde non impiegò molto, per venire a capo del loro piccolo segreto; immediatamente, fu intrigata dal racconto che facevano di questo amante straordinario; la sua chiamata non mi sorprese.
“Mi chiamo Tilde, sono amica di Nicla; vorrei incontrarti.”
Essenziale, una volta tanto; non mi feci pregare e le dissi di venire su; erano ormai mesi che non scopavamo; lei continuava a ritenersi la padrona, dal palazzo signorile ereditato dai suoi, dal quale credeva di dare ordini a dei ‘sudditi’ senza cogliere che, priva di una guida, l’azienda costruita da suo nonno e potenziata da suo padre denunciava problemi da ogni lato; non sapevo se avrebbe individuato il mio corpo, il mio cazzo; capii subito che la sua superficialità le impediva qualunque riconoscimento.
L’accolsi e la trattai con amore profondo; cinque anni di vita intensamente vissuta con un trasporto, una passione, una comunità intensa non potevano essere ignorati, anche se negli ultimi due anni avevamo scavato un abisso fino ad essere separati di fatto, anche se lei non si accorgeva della distanza che ci separava ormai irrimediabilmente; per me, più propenso a sentimenti profondi e veri, riaverla fra le braccia significò tornare ai primi approcci.
Con quelli in testa e nel cuore la strinsi a me e la amai con tutto me stesso; fedele al personaggio, la scopai alla grande in tutti i modi; anzi, ...
... talvolta, incazzato nero per l’ulteriore stupidità che manifestava, la sbattei con una violenza di cui non mi sarei ritenuto capace; alle lunghe ed elaborate sollecitazioni che le procuravo leccando, accarezzando,titillando, amando con tutto il cuore, alternavo scopate violente, specialmente a pecorina, soprattutto nel culo che mi aveva sempre attratto molto.
In qualche momento, quando mi sdolcinavo nelle carezze e nei titillamenti, avevo la sensazione che riconoscesse il tocco del marito; deluso, mi incazzavo e la sbattevo come una puttana; ma lei manifestava sempre e solo gioia, qualunque cosa facessi; non sapevo se essere nauseato o definitivamente disamorato di un’adultera venuta a farmi le corna con me stesso; quando, alla fine, stanca, mi chiese di concludere, sborrai con nausea sul suo viso, per umiliarla; ma lei lo trovò un gesto splendido.
Prima di lasciarmi, fece una richiesta che mi risultò coerente col personaggio; non voleva dividermi con le amiche e mi chiedeva se potevo fissare il venerdì pomeriggio di incontrarmi puntualmente per riempire di corna il suo impotente marito che non le interessava più nemmeno come collaboratore; accennò anche all’ipotesi di licenziarlo dal posto di lavoro e di divorziare; trattenni la rabbia e non le risposi; ma decisi che l‘avrebbe pagata.
In grave difficoltà con il ruolo di direzione di un’azienda di quella portata, accumulava errori e doveva affrontare ipoteche e richieste di pagamento a cui gli impiegati a cui aveva ...