L’amante mascherato 1 - Racconti Erotici

L’amante mascherato 1

... capricciosa ma incapace di adulterio e tenace nella convinzione di essere mia moglie per sempre; per precauzione, chiesi alla mia squadra di vigilanza di fare qualche controllo; per loro, il vero padrone ero io; lei era solo la figlia volubile e forse infedele; sicché ce la mise tutta e in capo a qualche mese ebbe i primi riscontri.

Si era trattato di un unico episodio, in verità, con un amico comune che l’aveva tampinata a lungo finché lei aveva ceduto e aveva accettato di incontrarlo in un hotel in un paese vicino, per ironia del caso, allocato a breve distanza dalla mia azienda; quindi, vi ero ben conosciuto ed avevo anche acquisito alcune azioni della proprietà; in qualche modo, era casa mia ed ero libero di muovermi a mio piacimento.

L’hotel era dotato di una splendida struttura Spa assai ben frequentata; in particolare, vi venivano settimanalmente le amiche del cuore di mia moglie, in cerca di cazzi più che di refrigerio; quasi per rendere la pariglia, feci arrivare a Nicla, quella che mi attizzava di più, un biglietto con cui la invitavo nella mia camera; per portare l’avvenimento sul piano del gioco che sapevo essere il piano di socialità da loro preferito, mi firmai ‘l’amante mascherato’ e la sfidai al gioco degli sconosciuti.

Come era finanche troppo facile prevedere, non seppe resistere alla sfida ad un gioco nuovo ed assolutamente inedito; si allontanò dalle compagne e dopo qualche minuto apriva la porta della camera che avevo lasciato accostata; nella ...

... penombra, vide solo il mio corpo tonico e a malapena distinse che avevo sul viso una maschera che mi rendeva irriconoscibile; quando parlai, la mia voce ebbe toni metallici che rivelavano la presenza di un disturbatore dei suoni nella maschera sugli occhi.

La avvolsi nel bacio più sensuale che potevo, recuperando mesi di esperienze giovanili sui lidi; cercai di farla sentire ragazzina alle prese coi primi filarini nell’adolescenza e mi resi conto che era particolarmente sensibile alla proposta; assunse un tono fanciullesco mentre si fingeva ragazzina impubere alle prese col mostro, in un gioco a ‘la bella e la bestia’ che le risultava particolarmente congeniale.

Aveva solo un accappatoio, indossato di corsa prima di venire all’appuntamento, glielo strappai di dosso con dolce violenza; la mimica si avviò su quella falsariga e la cominciai a carezzare come una belva che vuole divorare la tenera creatura ma che si ammansisce di fronte alla sua dolcezza; la accarezzai, la palpai, la leccai e la succhiai su tutto il corpo senza neanche sfilare l’unico indumento che portavo, uno slip che non riusciva a coprire il mio cazzo durissimo; anch’io ero entrato nella parte.

Nicla allungò la mano e prese il cazzo; lo carezzava deliziosamente e mi scatenava brividi infiniti lungo la spina dorsale; la baciai con passione e le divorai bocca e lingua, mentre le artigliavo le natiche morbide e piene; si abbassò accosciandosi e prese la mazza in bocca; mi sentii portare in paradiso e ...