Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (4) - Racconti Erotici

Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (4)

... facendomi provare un brivido.

Mentre mi toglievo i collant mi detti della sfacciata. Cosa mai mi stava succedendo? Dov’era il pudore che avevo sempre provato, dove quel senso di vergogna che mi faceva arrossire solo al pensiero che qualcuno potesse vedermi qualche centimetro in più di gamba? Certo anche in quel momento mi vergognavo, anche in quel momento cercavo di fare in modo da mostrare il minimo, forse sperando di non essere notata in un luogo come quello. Ma dovetti comunque accettare la realtà, e la realtà era che mi stavo praticamente spogliando in pubblico e non avevo indumenti intimi.

Seduta su quel piccolo pouf, la minigonna, praticamente inesistente, era enormemente risalita offrendo una visione generosa delle mie cosce che inutilmente cercai di coprire stirando verso il basso il bordo della gonna. Mi sentii nuovamente arrossire e avevo le guance di fuoco.

Certo la voglia di ubbidire e fare cose così sconce era più forte del mio atavico pudore.Quel pudore che mi aveva ...

... accompagnata per tutta la vita ora si stava sgretolando mentre, seduta su una poltroncina, sollevavo la gamba verso il commesso per indossare quei sandali altissimi. Sapevo che con quel gesto avrei messo davanti ai suoi occhi tutta la mia nudità, ma non mi trattenni, anzi lo feci forse anche con spudoratezza come avevo fatto la prima sera in quel ristorante allargando le gambe ed offrendo la vista del mio sesso, senza che Rodolfo se ne accorgesse, al tavolo dove stava seduto Gaston con i suoi amici. Sì, è vero, lo avevo fatto, avevo mostrato la mia intimità a degli sconosciuti e ancora oggi non saprei spiegare perché lo avevo fatto.

Quando mi alzai mi sentii in precario equilibrio e feci un grande sforzo per mantenerlo. Iniziai a camminare ancheggiando, e non feci nulla per controllarmi, anzi aumentai quella cadenza. Mi sentivo vergognosamente laida ma era una nuova Mia che non conoscevo che ormai aveva preso il sopravvento.

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