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Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (4)
Data: 06/10/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69
... hanno goduto nella mia bocca. Ricordai le sodomizzazioni con la perdita di quell’ultima verginità. Allo stesso tempo non potevo che contrapporre quegli episodi con la vita che conducevo nella mia città, le lezioni all’università, gli esami, gli sguardi impauriti degli studenti quando si sedevano davanti alla loro seria professoressa, gli sguardi rispettosi dei bidelli. Ora passeggiavo quasi nuda per una strada affollata di Parigi senza ribellarmi, con mio marito che ci seguiva da vicino senza dire nulla e dove uno sconosciuto mi scopriva le natiche e mi diceva che mi avrebbe fatta scendere sempre più in basso, fino a diventare un oggetto destinato esclusivamente a dar piacere a chiunque. Senza rendermene conto paragonai il piacere di quei momenti osceni alla mia vita normale, così, quasi senza accorgermene, ripetei ancora quel sì che avrebbe sancito il mio passaggio ad una vita lussuriosa abbandonando di conseguenza quella della seria della professoressa Mia. Gaston non si sbagliava. “Mio marito ha accettato i vostri soldi e mi ha fatto sentire ancora di più una puttana, non lo sono… ma non riesco a smettere di seguirvi, forse perché non voglio smettere.” Dissi tutto d’un fiato, ma con lo sguardo sempre basso. Camminavo abbracciata a Gaston con la gonna sollevata ed a mio marito che ci seguiva,mostravo la mia sottomissione verso quell’uomo appena conosciuto. L’idea di appartenere nel vero senso della parola ad un altro che non fosse Rodolfo, lasciare che ...
... facesse di me la sua schiava la sua puttana, mi sembrava inimmaginabile e mi riempiva d’angoscia. Al tempo stesso, però, ero attratta da quel mondo squallido in cui stavo sprofondando e la cosa mi dava piacere. “Questa notte – continuò Gaston – mi hai dimostrato quello che sei realmente: una femmina da letto nata per il sesso e da educare solo per questo.” “Non avevo mai fatto queste cose – risposi sottovoce – per me è stata la prima volta.” Sentivo le sue mani sulle mie natiche. Lui riprese sempre volgarmente. “E’ la prima volta che fai la puttana?” Gli risposi con un sì appena sussurrato. “Devi rispondere sì signor Gaston!” Quasi volesse sottolineare che gli dovessi rispetto, ed io come una sciocca mi adeguai alla richiesta. “E fare la puttana ti piace di più del tuo lavoro, vero cara la mia professoressa?” Una richiesta molto precisa per farmi sentire ancora più sporca per quello che avevo fatto. Come un automa il mio “si” si accompagnò ancora con quel “signor Gaston”. Lui era il signor Gaston, io la prostituta che lo accompagnava. Continuando a camminare smise di accarezzarmi il sedere e mi passò il braccio attorno al collo e senza che obbiettassi mi infilò una mano nella scollatura accarezzandomi un seno. Era un gesto sconcio e mi vergognai enormemente di essere accarezzata così impudicamente in mezzo ad una strada, ma glielo permisi e la sua successiva domanda mi lasciò senza respiro: “E adesso hai voglia di continuare per diventare ...