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Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (4)
Data: 06/10/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69
La soglia dell'abisso in cui la coppia stava per essere risucchiata sembrava aprirsi davanti loro senza altre vie di fuga. Rodolfo avrebbe saputo reagire e Mia sarebbe stata capace di opporsi alle richieste sempre più perverse di Gaston? MIA Avevo una vergogna tremenda, ma oramai non potevo fare più nulla, mio marito mi aveva offerta a Gaston, anzi, peggio, mi aveva fatto sentire ancora più sporca nel momento in cui aveva accettato dei soldi perché io passassi la giornata con lui. Rodolfo mi aveva trattata come una escort. Camminavo con gli occhi bassi cercando di non guardare nessuno in viso, i miei pensieri andavano lontano, lontano nel tempo e nel luogo, lontano dal presente, da Pigalle, da Rodolfo, forse dalla realtà stessa. Mi sembrava tutto così assurdo, incredibile, irreale. Camminavo in silenzio cercando solo di scacciare tutti i miei pensieri. Non avevo mai attraversato una città di giorno con una gonna così corta e quella che indossavo in quel momento superava persino ogni immaginazione, oltretutto non indossavo neanche mutandine e reggiseno. Avrei voluto che quella fosse la prima e ultima volta, non riuscivo ancora a rendermi conto del perché mi fossi lasciata trascinare in una situazione così indecorosa. L’improvviso abbraccio di Gaston che nel frattempo mi aveva raggiunta mi riportò alla realtà. Le sue mani furono subito sui miei fianchi e, senza parlare, continuai a camminare mentre lui mi teneva sempre più stretta. “Cosa si prova nel sapere ...
... che ho pagato tuo marito per averti a mia completa disposizione? – iniziò a dirmi – ora è chiaro che da questo momento in poi non sarai più quella seria professoressa che tutti conoscono, e poi abbiamo in mente per te tantissime sorprese. Hai capito puttana?” Senza alzare lo sguardo sussurrai un sì quasi impercettibile. “Sai anche – continuò – che ora non puoi più tornare indietro.” Ripetei come un automa quel sì che mi pesava moltissimo, ma che non riuscivo a non pronunciare, mentre sentivo la sua mano sollevarmi ancora di più l’orlo della gonna “Per favore – cercai di dire, ma con poca convinzione – siamo in una strada affollata, si fermi, questa gonna è fin troppo indecorosa, non la alzi di più, per favore.” “Zitta, se non vuoi che ti faccia andare in giro con il culo completamente scoperto – continuò alzandomi ancora il vestito fino a scoprirmi totalmente le natiche – ormai non ti ribelli più e tuo marito ci segue godendosi lo spettacolo. Mi appartieni come tu e tuo marito avete voluto. Oltre tutto tu lo hai persino desiderato o sbaglio?” Restai un momento in silenzio ripensando ai quei due sconvolgenti giorni di vizio appena trascorsi. Rividi la passeggiata nel viale fuori del ristorante di Gaston, gli sguardi degli avventori del ristorante, la sua comparsa nel buio della strada. Rividi il parco, i guardoni che mi schizzavano addosso tutto il loro godimento, risentii il sapore del sesso di Gaston e del suo seme, come quello di tutti gli sconosciuti che ...