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Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (4)
Data: 06/10/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69
... sé. La ragazza si alzò e scivolò dentro il locale. Io mi ero presa sull’opuscolo: c’era di tutto, dall’assortimento di moda sexy, da abiti succinti a travestimenti per giochi di ruolo, per passare poi a indicazioni di video porno di tutti i generi e oggetti per il piacere sessuale. Entrai nel locale, in un angolo due porte una con un’equivoca insegna di centro estetico-massaggi l’altra con ingresso riservato. Nonostante fosse tarda mattinata il locale non era certo deserto. Avevo lo sguardo dritto per terra e davanti a me, cercando di non guardare cosa venisse esposto nelle vetrine, sperando di non incontrare nessuno che mi conoscesse, anche se ormai mi stavo rendendo conto che prima o poi avrei dovuto adattarmi anche a quella nuova umiliazione. Infatti, per quello che sentivo dire spesso in Italia, molti di quelli che venivano a Parigi avevano voglia di visitare proprio posti come quello, anzi questo era il più gettonato. Seguivo Gaston quasi come un cagnolino fedele … sì, proprio così: era giusto quello che mi venne in mente entrando con lui in quel locale. Ero un cagnolino, ma forse sarebbe stato più giusto definirmi una cagna, una cagna che seguiva fedelmente il suo padrone. Ora non avrei più potuto tirarmi indietro, non avrei più potuto né dovuto protestare. Ero la sua puttana,e non solo per quel giorno, e sapevo che sarei diventata presto anche la sua cagna e non potevo più negargli nulla. Ma in effetti non era forse questo quello che volevo, quello ...
... che nel mio subconscio stava uscendo fuori inesorabilmente? Pensavo alla mia situazione di sottomessa, ma anche a Rodolfo che aveva accettato tutto, lasciando che uno sconosciuto facesse di sua moglie un oggetto sessuale, una puttana che serviva solo a soddisfare chiunque, belli, brutti, di qualsiasi ceto fossero. Ero l’oggetto su cui chiunque potesse sfogare i suoi istinti più nascosti e ottenere il proprio piacere. Era iniziato tutto come un gioco, un gioco forse un po’ troppo audace, ma era pur sempre un gioco. Eppure ora eccomi qui ceduta da mio marito come una prostituta prezzolata per il resto delle nostre vacanze senza che potessi ribellarmi. Stavo, anzi ero diventata una puttana: la puttana di uno sconosciuto, di una persona che non si sarebbe mai fermata nel farmi provare qualsiasi atto di sottomissione e di degradazione più totale possibile. Mi avrebbe persino offerta al suo amico Cosimo scatenando in me la più cupa vergogna e la paura di un futuro a tinte sempre più fosche. Cosa avrebbe voluto da me una volta tornati nella nostra città? E come avrei potuto ritornare serenamente all’università, come avrei potuto interagire con i miei colleghi e come potevo mai sedermi dietro ad una cattedra davanti a studenti ormai adulti che forse sarebbero potuti venire a conoscenza della mia situazione? Tutto era iniziato con un gioco, forse un gioco lecito tra due persone sposate, eppure … eppure l’evoluzione di quel gioco mi stava trascinando sempre più in basso e … e ...