1. Un tragico equivoco


    Data: 13/09/2021, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... facevo possedere impalata, alla cavallerizza, e rivolgevo all’ammanettato smorfie ed epiteti sanguinosi; vedevo gli occhi cercare intorno qualcosa e un guizzo che indicò che aveva trovato.
    
    Dopo che ebbi cavalcato lungamente il mio caprone, mi disarcionai e mi stesi supina accanto a lui; gli chiesi se se la sentiva di eiaculare una prima volta; mi chiese dove volessi lo sperma; ‘in bocca’ risposi; fu lui a salirmi sul petto, appoggiando il fallo tra i seni; avviò una saporosa copula alla spagnola fra le mie mammelle e, sfruttando la lunghezza della mazza, portava la punta fino alla bocca, aggiungendo alla spagnola una fellazione anomala.
    
    Dovette provare molto gusto nella pratica perché lo vidi eccitarsi sempre di più, mentre mi esaltavo per la particolarità della situazione; guardavo con occhio lubrico la mazza che si tendeva nel piacere e aspettavo che dal meato esplodesse lo spruzzo di sperma che era il massimo obiettivo, in quel momento; sentii il suo urlo e vidi la crema bianca sparata sulla lingua che avevo tirato fuori apposta; sentii la vagina esplodere per gli spruzzi che si susseguivano con mio immenso piacere.
    
    Quella prima eiaculazione e l’orgasmo mio che la accompagnò segnarono in qualche modo la fine del primo round di umiliazioni che avevo voluto imporre a mio marito; ci rilassammo a lungo per riprendere energie e fiato; comunicai al mio amante che andavo a rinfrescarmi sotto la doccia; mi propose di andare insieme e di continuare i giochini sotto ...
    ... l’acqua; accettai e lo guidai per mano al bagno grande dove ci si poteva muovere meglio.
    
    Ci ficcammo sotto il getto tiepido e lui mi prese per le spalle, appoggiò tra le natiche il sesso ridiventato duro, e mi stimolò copulando tra le cosce fino a sfiorare il clitoride con la punta; mi girai tra le braccia che mi circondavano, sistemai l’asta contro la vulva e mimai una copula per titillami; mi pose una mano sulla testa e mi obbligò ad abbassarmi fino a accosciarmi davanti a lui; la mazza era davanti alla mia bocca e non feci che aprire le labbra per lasciarla entrare.
    
    La fellazione sotto l’acqua corrente della doccia durò molti minuti; lui resisteva meglio di prima ed io spingevo la mazza fino all’esofago; considerando che mi privavo dell’umiliazione a mio marito e che la stessa pratica sarebbe risultata migliore a letto, presi due accappatoi, li indossammo e tornammo con quelli; Diego mi spinse carponi sul letto, mi si piazzò alle spalle e cominciò a leccare vagina e perineo infilando la lingua nell’ano.
    
    L’idea di farmi possedere a pecorina mi allettava molto; quella mazza, nella penetrazione da dietro, poteva raggiungere punti intatti dell’utero; provai gioia quando sentii la cappella accostarsi alle grandi labbra e sospirai al pensiero di sentirla penetrare nel ventre; diedi il via ad una serie di smorfie e di epiteti a dileggio di mio marito e mi godetti l’asta che perlustrava canale ed utero mentre cercavo di far soffrire la mia vittima.
    
    Il suono ripetuto e ...
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