Le avventure di Carmen e Giosuè – Giochi in hotel
Data: 28/08/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Sesso di Gruppo
Sensazioni
Autore: RobertChevalier, Fonte: RaccontiMilu
... toccarle e di giocare un po’. Giosuè vede che i miei occhi passano dal suo cazzo a quello di Manolo alle tette di Giulia. Ma Giulia sta di lato e non riesco a vedere bene. Così il mio uomo si gira un po’ per offrirmi meglio la visione della ragazza. Con la mano destra mi aggrappo al cazzo di Giosuè, mentre con la sinistra cerco il seno di Giulia. Lo palpo piano e vedo che Giulia gradisce. È la prima volta che tocco il seno di una donna, anche se alcune volte mi era venuta la curiosità di toccare il seno di Adalgisa, la mia collega di studio: non per sesso, ma appunto solo per la curiosità di vedere cosa si prova nel palpare un seno di quelle dimensioni. Sento le mie labbra e quelle di Giulia succhiare i due membri in un inconfondibile sciacquettio provocato dalla suzione. Vedo ad un certo punto Giulia succhiare le palle di Manolo il quale, nel frattempo, ha abbassato i pantaloni fino a farli cadere a terra. Poi, da coppia collaudata quale sono, Giulia cerca di forzare lo sfintere di Manolo. Ha le dita grosse e non entrano. Così, fa girare Manolo il quale appoggia le mani contro un muro e spinge fuori il sedere. Giulia struscia sul pavimento come fosse una pantera ed inizia a leccare le sue gambe per risalire fino alle natiche, compatte e sode. Le apre, come fosse un frutto proibito, e punta la lingua sull’ano iniziando ad inumidirlo per bene. Poi, una volta inumidito l’ano lo forza con un dito ed entro fino alla prima nocca. Manolo apprezza l’intrusione ed inizia a gemere. ...
... “Gran bella scena”, dice Giosuè. Con la voce arrochita neanche fosse quella di una centralinista di una hot line, gli dico: “Ti piace quello che vedi, porco?”. “Più che vedere vorrei sentire”, risponde Giosuè. Capisco al volo ciò che vuole. Lo faccio girare per farlo mettere contro il muro come Manolo. Giosuè non se lo fa ripetere. La situazione fa cadere tutti i miei freni inibitori. Senza troppi preamboli, allargo le sue natiche e lecco, lecco, lecco la sua rosellina come non ho mai fatto. Vedo l’ano aprirsi come un piccolo antro ed in quell’antro affondo la mia lingua appuntita. È come scopare Giosuè con un piccolo pene. Spingo a più non posso la lingua mentre una mano cerca il suo nodoso bastone. I due uomini gradiscono le nostre attenzioni. La stanza è piena dei nostri gemiti, dei nostri sudori, dei nostri afrori. Giosuè spinge il più possibile le natiche sulla mia faccia e con una mano mi schiaccia la testa. Con la mano destra cerco il suo cazzo e lo trovo grosso come non mai. Però, penso. Devo leccare più spesso Giosuè anche dietro. Ricomincio a segarlo, ma il desiderio di essere penetrata prende il sopravvento. Dal ritmo che imprimo alla sega e, soprattutto, dalla forza che metto sul suo cazzo Giosuè capisce che lo voglio dentro. Ancora una volta mi legge nel pensiero e solo solo per questo godo. Si rimette in posizione eretta mi porge la sua mano per farmi alzare. Mi ficca la sua lingua in bocca mentre mi spoglia ed artiglia le mie natiche. Le mutandine sono così zuppe ...