Le avventure di Carmen e Giosuè – Giochi in hotel
Data: 28/08/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Sesso di Gruppo
Sensazioni
Autore: RobertChevalier, Fonte: RaccontiMilu
... sguardo sul mio décolleté ben evidente dopo aver sbottonato fin quasi all’estremità l’abbottonatura della mia camicia. Ora il suo cazzo non è più in posizione di riposo, ma alle ore 12! Maliziosamente mi ritrovo a ricordare le sensazioni che il suo cazzo noduloso e lungo ogni volta mi provocano regalandomi un piacere continuo quando entra nella mia fica e quando devasta la mia bocca. Giosuè nota queste mie occhiatine maliziose e comincia sempre più a stuzzicarmi. “Come ti chiami?” mi chiede “Carmen”, rispondo io. “Sei molto bella Carmen, mi risponde. Ti ho notato subito mentre servivi gli aperitivi in piscina. Ho notato le tue lunghe cosce e la tua andatura. Ti ho immaginato sfilare su dei tacchi alti ricoperta solo da un intimo di pizzo nero”. “Altra cosa che non mi è passata inosservata sono i tuoi capezzoli. Sembrano sempre eretti pronti ad essere munti come quelli di una vacca”. “Caspita”, dico io. “Ma tu sei sempre così intraprendente con le cameriere?”. Quella parola, “vacca”, aveva provocato in me una scarica elettrica. Giosuè sapeva bene quanto amassi essere da lui sottomessa, e nei nostri giochi trovavo molto eccitante essere offesa. Mi guarda fisso negli occhi e mi dice: “Perché tu sei una gran vacca, Carmen, non è vero? Ed io accanto a te mi sento un toro pronto ad infilartelo fino ai coglioni”. Sento la fica bagnarsi all’inverosimile nel sentire quel turpiloquio ed il desiderio di ricevere il suo cazzo dentro aumenta a dismisura. Cerco di resistergli ma so che la ...
... lotta è impari. “E cosa infileresti?”, gli chiedo con languore. “Io non capisco”. “Se non lo capissi veramente”, mi risponde, “non staresti qui a farmi annusare l’afrore della tua fica, troia”. Un’altra offesa, un’altra scarica. “Può darsi che te la faccio sentire, ma poi non vado oltre”, cerco di ribattere. “Può darsi”, dice Giosuè. “Ma secondo me è da quando stavi in piscina che hai voglia di scopare”. “Ah sì?” dico io. “E da cosa lo hai dedotto?” “Dalla macchia che si è formato sul tuo costume, proprio all’altezza della fica”, replica subito lui. Ecco, questo è il mio uomo. Sempre attento a cogliere il mio stato d’animo ed i miei desideri. “Hmmm”, faccio io. “Era solo sudore”, cerco di smorzare il tiro. “Si”, dice Giosuè. “Come è sudore quello che adesso cola dalle tue cosce da porca”, e mi accarezza le gambe dalle caviglie fino all’inguine. Sono bagnata, anzi fradicia e credo che potrebbe entrare il suo cazzo e due sue dita tanto mi sento allagata. Non capisco più nulla se non che ho voglia di lui, di essere penetrata e sbattuta con forza. Mentre sono persa nei miei pensieri, lui si alza e si avvicina all’altezza del mio viso. Struscia il pacco sul mio viso facendomi sentire la sua erezione. Il movimento fa cadere l’asciugamano e mi ritrovo il suo cazzo puntato contro il viso come un missile. La vista del suo cazzo, l’eccitazione del momento, la mia voglia di scopare, tutto mi sconvolge. Sono rapita ed in estasi. Mi sento fortemente attratta dalla situazione che mi porta ...