Un cattivo compleanno (Completa)
Data: 25/08/2021,
Categorie:
Masturbazione
Prime Esperienze
Tabù
Autore: revius, Fonte: xHamster
... mannari con nuvole nere rade. "Marco ma ti sei divertito?", gli chiesi. Lui stava a pancia su, con le mani dietro la nuca e un lenzuolino che gli copriva metà corpo; infine rispose: "Sì, abbastanza". Poi aggiunse: "Sai, Anna M. era alla festa; per farla partecipare ho dovuto invitare anche il suo fidanzato.". Effettivamente c'era anche un tipo grandetto, alla "partita di calcio" che era stata improvvisata prima della cena. Questi aveva un vestitino da damerino, cravatta e scarpine con fibbia; insomma, un perfetto ometto fidanzato con l'amore impossibile di Marco. Io di rimando mentii: "Sì, l'ho visto, ma non credevo fosse il fidanzato...". Dalla mia sinistra arrivò un "Ehhh...", così sconfortato che mi turbai. Prontamente replicai in modo scherzoso: "Dì, ma non sarai mica triste, eh?". Ma da Marco, nessuna risposta. Allora rincarai: "Ma quello è un coglione, lo vedevi con i vestitini da cascamorto idiota..., cazzo, lascialo perdere, Anna M. ne avrà ancora tanti, di fidanzati, in futuro, eheh.". Ma da Marco giunse un nuovo "Ehhh, sì.". Mi voltai verso di lui e vidi che adesso teneva il braccio sinistro sugli occhi, come per ripararsi dalla luce della luna che lo punteggiava di tante perle. Poi vidi delle stille scivolare dal braccio: prima una, poi due e una terza che si fermò a metà sulla guancia, vicino all'orecchio. Piangeva la sua disperazione. E dopo quelle tre lacrime cominciò a respirare con più affanno, preda della commozione e della desolazione che provava ...
... autocommiserandosi. Ormai le lacrime non le contavo più. Aveva gettato la maschera "social" e beveva il calice amaro di una serata di finzioni. Aveva versato tutta la sua dignità in una festa che non sentiva, o meglio, che percepiva come me in modo inutile e stancante con in più la cocente delusione di vedere la ragazza da lui adorata tra le braccia di un idiota totale a cui sarebbe stato bello spaccare il muso a calci.
Parlò ancora: "Si sono baciati... Li ho visti fuori dalla villetta, dietro... Cazzo, ma perché l'ho invitata? Eppure lo sapevo che finiva così...". Ora si affannava, respirava sconnesso, scosso dai singhiozzi. Non si copriva più gli occhi ma li teneva chiusi e piangeva senza ritegno. Il cuscino intorno alla sua testa, immaginavo, era già umido di lacrime.
FINE PRIMA PARTE
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Dunque Marco piangeva. A dirotto quasi.
Solo un'altra volta avevo visto il mio amico così disperato; era stato quando in piscina, a casa di un conoscente
comune, si era ferito alla spalla con il retino che si usa per pulire l'acqua dalle foglie e dagli insetti che galleggiano. Facendo scivolare il manico della rete, una piccola vite di fissaggio gli graffiò un neo che appunto aveva sopra la
clavicola. A quel tempo era convinto che una qualsiasi ferita a un neo comportasse cancro sicuro. Mentre la madre
del nostro amico lo medicava, scoppiò a piangere, sconfortatissimo, domandando se sarebbe morto di cancro...
La signora, allibita, gli domandò chi ...