Linda la nerd – Capitolo 23
Data: 20/08/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... sospiro si diffondeva nella stanza immota ed un paio di gocce di dolore solcavano le sue gote, scivolando fino alle labbra che da giorni non illuminavano il suo viso con un sorriso sincero. Si concesse qualche attimo per commiserarsi, un’eco buia che rimbombava nella sua mente, annodandole la gola, poi riaprì gli occhi e tirò su con il naso. Lanciò un’occhiata alla sveglia che si trovava sul comodino accanto al letto dove Tommaso le aveva fatto scoprire cosa fosse l’estasi sessuale. A quel pensiero sentì la disperazione avventarsi sulla sua anima, ma non aveva più tempo da perdere: mancava un’ora e mezza alla gara e doveva avviarsi. Si alzò dal letto e prese il telefonino che aveva lasciato in carica sulla scrivania, accanto al coniglietto di pezza Pato, ora sdraiato su un lato, quasi fosse improvvisamente morto di dolore. Linda allungò la mano per prendere il cellulare, ma non poté evitare di accarezzare il peluche, come se questo potesse infonderle un po’ della illusoria felicità che riempiva i primi anni della sua vita e scacciare la realtà che aveva incontrato poi, crescendo. Avrebbe voluto dirgli qualcosa, sebbene fosse cosciente che era un pupazzo, ma dalla sua gola sarebbero usciti solo singhiozzi. Prese il telefonino, lo staccò dal cavetto che ricaricava la batteria e scrisse a sua madre, in quel momento al lavoro al ...
... ristorante, che avrebbe passato il pomeriggio da un’amica, nel caso fosse tornata a casa e, non trovandola, le avesse chiamato, magari mentre era intenta a spompinare uno di quelli che le avevano sfondato il culo. Un attimo dopo apparve una scritta, in cui la donna le augurava di passare un piacevole pomeriggio in buona compagnia. La ragazza osservò per qualche istante il messaggio, delusa da sé stessa e in colpa per aver mentito a sua madre. Prima di uscire bevve un bicchiere d’acqua per mandare giù un’aspirina con la quale cercare di contenere l’emicrania che le stava crescendo dietro la fronte, sebbene sapesse che non era altro che il pianto che non era stata in grado di liberare. Si avviò nel primo pomeriggio lungo le strade di Caregan praticamente vuote, con la gente a casa a vedere in tv le ultime giornate del campionato di calcio, o il motociclismo, o a godersi la compagnia della propria famiglia. Anzi, notò mentre camminava verso il bosco dove avrebbe preso di nuovo il sentiero per raggiungere la vecchia segheria, sembrava girasse solo una macchina blu con quel coso dietro, quello che usano le auto da corsa di Formula uno per non prendere il volo quando raggiungevano le velocità massime.
CONTINUA…
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