1. Un nome nuovo. il mio.


    Data: 23/05/2018, Categorie: Trans Autore: SabrinaCroxxx, Fonte: Annunci69

    ... sentirlo pulsare e così affondai meglio la mia bocca su di lui mentre la mia lingua lo torturava.
    
    “Godo...godo..." disse in ritardo, quando ormai il suo corpo si era già lasciato andare su di me. Fui travolto da fiotti bianchi e consistenti. Lo lasciai fare, continuai a leccarlo e a tenerlo in mano, stringendo bene alla base perché sfogasse, tutta la sua voglia. Mentre lui faceva lo stesso con me e anche io mi abbandonai nella mano che mi teneva prigioniero.
    
    Rimasi fermo, in quello che avevo capito essere il mio posto, in quella posizione di dolce sottomissione, di tenera devozione,di completo abbandono. Lui aveva capito il segreto che avevo dentro e questo mio gesto di resa, era la mia confessione.
    
    Mentre il film continuava, dove noi invece c'eravamo fermati, nessuno dei due disse nulla, se non poche cose di senso pratico,mi indicò il bagno e l'orologio, la moglie sarebbe arrivata tra poco. Non ebbi il coraggio di guardarmi nello specchio, perché temevo che avrei visto nel riflesso, un'altra persona. Mi lavai frettolosamente e mi accompagnò alla porta.
    
    “Tutto a posto?..... Tranquillo dai... è una cosa tra noi. Non aver paura" disse con una delicatezza nella voce, che non gli avevo mai sentito .
    
    “Scusa....non so cosa dire...è imbarazzante, mi devi scusare....” dissi con voce tremula e ...
    ... lui mi rassicurò con un colpo sulla spalla. Mi defilai come un ladro nella notte, come se tutti potessero leggere sul mio volto, quello che era appena successo. Provavo un senso di vergogna, di imbarazzo.Tornai a casa e mi buttai sotto la doccia, illudendomi che quella sensazione, se ne sarebbe andata via, con un colpo di spugna.
    
    Mentre mi asciugavo, mi guardai nello specchio e notai che qualcosa era cambiato. La mia pelle era più luminosa, la mia schiena era più arcuata e girandomi notai che il mio culo pareva più sodo. Sentivo ancora la punta del suo dito,stuzzicarmi in quel punto.
    
    Scivolai con lo sguardo lungo le mie gambe, mi sembrarono più lunghe e toniche del solito, mentre i piedi erano insolitamente graziosi con il loro smalto e l'anellino era semplicemente fantastico.Passai la mia mano affusolata, sul mio petto e mi accarezzai il piercing rosa sul capezzolo, seguii con lo sguardo la mano salire lungo il collo.
    
    Presi un dito in bocca e rimasi così.
    
    Fermo, a guardarmi. Mi vedevo diverso.
    
    Squillò il telefono. Era un messaggio. Era lui.
    
    “Posso chiamarti Sabrina?” a quella domanda, seguì un'altra esplosione nel mio ventre, inarcai la schiena e un brivido mi prese lungo tutto il corpo.
    
    Con la mano tremante, scrissi sullo specchio appannato, il mio nuovo nome.
    
    S A B R I N A 
«12345»