Un nome nuovo. il mio. - Racconti Erotici

Un nome nuovo. il mio.

Storia di pura finzione, fantasia... e desiderio.

Quella sera era da solo, sua moglie era uscita con le solite colleghe e mi aveva invitato a casa sua, per guardare un film, sulla nuova piattaforma a cui si era abbonato.

Ero molto nervoso, perché avevo capito, che la situazione non era quella.

Durante gli ultimi mesi, era stato un continuo di allusioni e doppi sensi, mi mandava messaggi con fumetti erotici comici. Per ridere, pensai all'inizio, ma poi erano tutti sullo stesso tema. Un uomo più docile che veniva preso da uno più virile e il riferimento a noi,era diventato palese. Abbozzavo come potevo, ma avevo capito che lui,come ogni predatore,

aveva fiutato la mia indole sottomessa.

Non so cosa mi avesse tradito, ma quella parte di me, cominciava a compiacersi dell'interesse che aveva suscitato in quell'uomo. Non sapevo come vestirmi. Non ero sicuro che lui avesse capito, ma una parte di me, “lei " desiderava tanto che fosse così.

Durante la doccia, controllai comunque di essere ben depilato, usai comunque la mia crema idrante, con il suo profumo di vaniglia. Ripassai lo smalto nero sui piedi e accarezzai l'anellino, decisi di lasciarlo. Sfiorai il piercing al capezzolo, con le perline rosa.

Meglio toglierlo, pensai.Tanto mica mi dovrò spogliare.

Lui aveva l'orecchino, quindi magari gli poteva piacere.

Oddio! “Lei”, quella parte di me, segreta e inconfessabile,stava già pensando ,che gli potessi piacere! Aprendo il cassetto dell'intimo e mi prese ...

... una vampata,“Lei” spingeva e spingeva per uscire, voleva che mi infilassi quel tanga di pizzo nero e una mano fece per prenderlo. Mi fermai, poteva essere anche solo una mia impressione, lui non sapeva nulla.

Non potevo presentarmi con uno slip di pizzo, non la prima volta almeno.

“La prima volta” avevo detto proprio così, tra me e me.“Lei” stava già organizzando le prossime occasioni. No, niente pizzo. Scelsi uno slip grigio chiaro, di cotone quasi setoso che lasciava scoperta tutta la coscia. Stavo facendo tardi. Infilai i jeans elasticizzati a vita bassa, per evidenziare le mie gambe lunghissime e la curvatura del fondo schiena, scarpe sportive bianche e una polo blu. Ma lo sguardo di “lei” si era fermato su quella viola.

Non sapevo chi ascoltare poi “lei” mi tolse la blu e infilai quella viola. Misi del burro cacao sulle labbra anche se con la coda dell'occhio stavo guardando quel rossetto che mi ero regalato sabato scorso. Impastai le labbra. Erano morbide e burrose. Fatte apposta per...

Un'altra vampata mentre mi guardavo allo specchio.

Avrei voluto tornare in camera, togliermi tutto e vestirmi da vero uomo, strinsi le chiavi della macchina tra le mani e un attimo dopo ero già per strada.

Suonai il campanello e mi prese un'altra vampata, speravo che la porta non si aprisse proprio adesso. Un attimo dopo c'era lui che mi invitava a entrare. La casa era tutta nella penombra e ci si doveva orientare con la luce del grande televisore davanti al divano. Lui ...