1. Club Tlazo – Capitolo 4


    Data: 25/07/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu

    ... nuda ad un letto, e questo non le sembrava molto più normale. Tanto valeva approfittarne: magari Lazaro avrebbe elogiato le sue capacità con la bocca a Eduardo, si disse la ragazza. Ma non ebbe la possibilità di dimostrare la sua bravura. L’uomo non sembrava avere interesse ad un lavoro di fino con lingua e labbra, ma esclusivamente di venire: bloccando la testa di Cristina con entrambe le mani, cominciò a scoparle la bocca, spostando avanti e indietro il bacino, picchiandole la pancia prominente sugli occhi e infilandole i peli del pube nelle narici. Non ci volle molto, per la fortuna della bionda, che capì che Lazaro stava per venire quando lui smise di spingere avanti e indietro ma le tenne la faccia contro l’inguine e si lasciò scappare un sospiro rumoroso. Un attimo dopo, un paio di fiotti di sborra salata schizzarono in gola alla ragazza. L’uomo, evidentemente per assicurarsi di svuotarsi tutto nella bocca, diede un altro paio di colpi, mentre le ultime gocce di seme scivolavano fuori dal suo meato. Soddisfatto, uscì da Cristina con il cazzo, lo rimise nei pantaloni e, con un sorriso di complicità, si portò un dito alle labbra, facendo “shhhh…”, quindi si girò e se ne andò dalla porta. La ragazza, inghiottendo inconsciamente la sborra che le era rimasta in bocca, lo guardò confusa, scuotendo la testa come se questo avesse permesso al suo cervello di trovare un senso a tutto questo. – Ma che cazzo… – mormorò, – sono finita in una puntata di “Ai confini della realtà”? ...
    ... Sono sicura che le altre due zoccole, invece, si stanno divertendo e… Un paio di secondi dopo che la porta si era chiusa, eccola che si riapriva. Cristina interruppe il suo soliloquio, rimettendosi in posizione, assumendo sul volto l’espressione che usava per dimostrare, o almeno far credere, ad un uomo che era felice di vederlo, meglio ancora se nudo e pronto a possederla. Ma il viso passò in un attimo all’esprimere sconcerto quando notò che l’uomo che entrò non solo non era il calciatore, ma non era nemmeno ispanico: un nero basso e dall’espressione svagata entrò, indossando un completo tra il blu e il viola che sembrava fatto per una persona con un paio di taglie in più. – E questo chi diavolo è? – si domandò la ragazza, ma non ebbe bisogno di chiedere cosa volesse perché le si mise di fronte, il cazzo in tiro, non molto più grande di quello di Lazaro, sebbene più grosso. Al suo confronto, però, Lazaro era sembrato un dolce amante: il nuovo arrivato le afferrò la testa con entrambe le mani e, invece di fotterle la bocca muovendo il bacino, si trovò lei spinta avanti e indietro con forza e ad un ritmo serrato. Le parve di prendere a testate l’addome rilassato del nuovo amante, i capelli biondi che balzavano avanti e indietro quasi frustandole le spalle, le mani dell’uomo serrate sulla sua nuca. Al pari di Lazaro, il nuovo venuto non dimostrò una resistenza da competizione, più adatta ad una sveltina da scopata in un vicolo puzzolente con una puttana vestita male che chiedeva ...
«12...4567»