Club Tlazo – Capitolo 4
Data: 25/07/2021,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
... ragazze non fiatarono per diversi secondi, finché Miriam non disse, la voce che tentennava: – É… è tutto uno scherzo… vero, Ele, che… che è tutto uno scherzo… vero? Eleonora non ebbe il coraggio di rispondere. Se fosse accaduto quello che temeva, avrebbe capito perché la guardia aveva sostenuto che Cristina era quella fortunata…<!--Luogo e orario-->
Cristina non sapeva se essere estasiata o delusa: non avrebbe mai immaginato potesse esserci tutto quel lusso in una stanza da letto, ma al contempo si sarebbe aspettata di vedere una jacuzzi od una piccola piscina oltre una porta, o quadri dal valore di qualche milione di euro in quella di uno con i soldi come Jiménez. Nonostante questo, solo il letto doveva valere più di quanto costasse tutta la stanza che occupava a casa dei suoi genitori, compreso televisore e impianto stereo: la testiera e la pediera sembravano fatte di platino e le coperte di lino o qualche altro cazzo di tessuto prodotto con i peli di animali che vivevano a cinquemila metri di quota o in via d’estinzione. Entro poco, comunque, avrebbe scoperto com’era scoparci sopra un milionario… La guardia che l’aveva in custodia la condusse nei pressi del letto. – Spogliati – le ordinò. Cristina lo guardò con un sorriso di scherno. – Che c’è? Vuoi vedere com’è fatta una bella figa? Sono di proprietà del tuo capo, adesso – aggiunse, sogghignando. – E “il mio capo” ti vuole trovare nuda – ribatté l’altro, dimostrando ben poco interesse allo spettacolo che si stava ...
... prospettando. Cristina iniziò ad ancheggiare e a muoversi le mani sul corpo, fissando la guardia negli occhi e mettendosi la lingua tra i denti, intenzionata a togliersi la soddisfazione di sedurla mentre si spogliava. La ragazza trattenne un moto di rabbia nel notare che l’uomo la guardava con lo stesso interesse che avrebbe avuto verso un appendiabiti. Gettando gli abiti sul letto, in meno di un minuto la bionda si ritrovò nuda. La guardia si limitò a osservarla come a controllare che non avesse null’altro addosso, poi le ordinò di porsi davanti alla pediera. – Adesso che fai, mi scopi mentre aspettiamo lui? – provò ancora a provocarlo, ma non ebbe altra risposta che veder comparire nelle mani della guardia un paio di manette. La ragazza fu stupita quando lui le chiese un polso e, una volta ottenuto, i due anelli si chiusero e Cristina si trovò ammanettata al letto. – E… – cercò di domandare, ma non seppe cosa aggiungere tanto era confusa. – Aspetta qui – disse l’uomo, indicando con un dito il tappeto ai piedi del letto. – Qui – ribadì, facendo credere alla ragazza che non fosse la prima volta che faceva qualcosa del genere e che ripetere il concetto fosse meglio. Cristina lo vide voltarsi e uscire senza aggiungere una parola, lasciandola sola. Si sedette sul tappeto a gambe incrociate, nuda, sbattendo le palpebre confusa. – Che cazzo… – si domandò, chiedendosi cosa stessero facendo le altre due. Di certo non si potevano trovare in una situazione tanto assurda.<!--Luogo e ...