1. Tre per una 3


    Data: 22/07/2021, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... avevano davanti ancora due giorni e due notti per amarsi alla follia; l’indomani mattina volevano partire presto; quando ebbero goduto a sazietà, decisero di riposare qualche ora.
    
    Partirono, con un treno di Alta Velocità, la mattina di sabato, abbastanza presto; a mezza mattinata sbarcarono a Firenze; con un taxi raggiunsero l’hotel, dove lui aveva prenotato la camera per due; lasciarono nella stanza i borsoni, che avevano come bagaglio, e uscirono sui Lungarni, inebriandosi dei colori e degli odori della città e del fiume; lui le passò una mano sulla schiena fino a raggiungere l’anca opposta; lei gli sfiorò una guancia con un bacio.
    
    Con pochi passi, raggiunsero l’imbocco del Ponte Vecchio; prima di passare oltre, verso gli Uffizi, lui la bloccò e la guidò ad un negozietto le cui vetrine debordavano di corallo di tutti i colori; glielo indicò e lei si precipitò come un bambino davanti alla pasticceria; lui la spinse ad entrare e chiese per lei una collana di corallo rosa; la signora notò l’accostamento con l’abito e sottolineò che alcune antiche convinzioni gli attribuiscono dolcezza e armonia, ma anche capacità di vivere con gioia ogni giorno.
    
    Sembrava il regalo perfetto per una bella coppia; Lucia notò appese alcune cinture con fibbia d’argento, tra cui la colpì uno in cui la fibbia era costituita da due cuori intrecciati; fece segno al marito della signora, che se ne stava in silenzio, di prenderla; avutala, obbligò lui a togliere la cintura e a sostituirla con ...
    ... quella; Marcello la guardò quasi emozionato, la infilò e baciò lei sulle labbra, lievemente; i due mercanti sorridevano soddisfatti.
    
    Uscirono quasi saltellando di gioia e si diressero a piazza della Signoria, dove lui si lanciò in una descrizione dottissima sul palazzo, che non poterono visitare all’interno perché il tempo era tiranno; sul David e sulle decorazioni scultoree della piazza; sulla Loggia dei Lanzi e l’imponente galleria delle sculture, a cominciare dal Perseo di Cellini; degli Uffizi, poté descrivere con competenza la struttura architettonica, ma era impensabile visitarli.
    
    Tornarono a Ponte vecchio e stavolta lo attraversarono verso Oltrarno; sbucarono nel piazzale di palazzo Pitti; anche qui, poterono solo ammirare, con la qualificata guida di lui, l’edificio e il parco retrostante, fino al Giardino dei Boboli; ma dovettero rinunciare a raggiungere il forte Belvedere, perché ne sarebbe mancato il tempo; si infilarono nel dedalo delle viuzze che portano a Sanfrediano e Marcello dovette più volte strappare via lei che si incantava alle vetrine.
    
    Lucia non sapeva se lui avesse studiato e programmato un percorso o se si affidava al caso; sta di fatto che la portò a pranzare con sicurezza in una ‘Hostaria’ nel cuore del quartiere ed ordinò una pietanza a lei sconosciuta, il peposo del Brunelleschi, che spiegò essere una ‘invenzione’ della manovalanza del Duomo in costruzione, entrata poi nella cucina tipica fiorentina; poté solo baciarlo con affetto davanti ad ...
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