La saga di giuliana -in ungheria parte prima
Data: 12/07/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Antolaro, Fonte: Annunci69
... dei boxer dalla fantasia impossibile.
Non è meno buffo così, quindi non riesco proprio a smettere di ridere.
Poi, però, vederlo così arrabbiato con il viso paonazzo, mi provoca tenerezza, per cui mi sforzo di smettere sia pur con grandi difficoltà.
Mi siedo sul letto con un panno, per pulire finalmente i suoi calzoni, trattenendo a stento accenni di risate, lui si siede al mio fianco, così, mentre continuo ad armeggiare con i pantaloni, d’improvviso sento la sua mano che si posa sulla gamba lasciata scoperta dallo spacco sul vestito.
Mi irrigidisco subito, ma contemporaneamente era come se non aspettassi altro, visto che un lungo brivido mi percorre la schiena.
Gli tolgo la mano dalla mia gamba mentre lui stava provando a farla risalire “Non mi pare proprio il caso” gli dico gelandolo anche con lo sguardo.
Avrò anche provato i brividi a quel tocco, ma non può pensare di trattarmi come una puttana pronta a ad assecondarlo.
Finisco di spruzzare con lo smacchiatore e gli dico che ora avremmo dovuto aspettare un quarto d’ora perché facesse effetto.
Dopo mi alzo per riporre lo spray nelle valigie.
Mentre armeggio, da dietro lui si avvicina, mi cinge la vita ed infila una mano nella scollatura.
Lì per lì non ho la forza di reagire, tanto è il piacere che mi provoca quella mano sulla tetta. Lui ne approfitta e riesce a scostare il reggiseno, arrivando al capezzolo.
Mi sento le gambe tremare, sembra quasi che non abbia davvero più forza né ...
... volontà.
Lui ritiene di avere in pugno la situazione e con l’altra mano, senza lasciare la mia tetta, fa risalire il vestito.
Così sento le mie gambe sfiorate dalla mano di Andrea.
Oddio, sento che sono sul punto di lasciarmi andare completamente e non voglio.
Recupero un po’ di lucidità così quando avverto sul mio fondo schiena il suo uccello, attraverso il sottile tessuto del suoi boxer, bello in tiro e la sua mano sempre più audace, arrivare fino al bordo delle mie mutandine, trovo la forza di scostarmi.
“Adesso basta! Che ti è preso? Pensi che io sia come quelle tue sguardrinelle che, attirate dai tuoi soldi, ti aprono le gambe dopo mezz’ora che le conosci? Prendi il tuo stupido pantalone ed esci immediatamente di qua!”
“Ma come – fa lui raccogliendo il pantalone da terra dove l’avevo scaraventato – prima mi provochi, poi ti lasci toccare e alla fine ti tiri indietro?”
È vero che non mi stava dispiacendo, ma non posso mica farmi scopare da tutti quelli che in vita mia ho provocato.
“Io ti ho provocato? Strano, a me sembrava che tu avessi allungato le mani senza permesso e che mi stessi usando una forma di violenza”.
“Mi dispiace se ti ho dato questa idea, ma adesso come faccio con lui?” continua, abbassandosi improvvisamente i boxer e mostrandomi il suo uccello in tiro.
Meno male che era un timido, penso.
“Ma sei davvero impazzito! Adesso chiamo il Capotreno e vediamo di finire questa storia” gli dico.
“No ti prego. Mi stai facendo impazzire, fa’ ...