1. La saga di giuliana -in ungheria parte prima


    Data: 12/07/2021, Categorie: Etero Autore: Antolaro, Fonte: Annunci69

    ... ordine.
    
    Pronto lui si alza, strappandomi una promessa per la cena.
    
    Io accetto anche perché odio pranzare da sola.
    
    Chissà cosa dirà Gabriele quando gli dirò che sono partita.
    
    Mah, forse neanche glielo dirò; dipende da come si comporterà: lui non è il tipo che, quando è fuori per affari, telefona spesso; così se si sentirà in torto e per rimediare mi telefonerà in continuazione (chissà se in Ungheria si prenderà la linea con il cellulare?) può darsi che non glielo dirò nemmeno (perché farlo soffrire, anche se lo meriterebbe); se viceversa mi trascurerà ancora per il lavoro, gli racconterò finanche i particolari e lo farò morire di gelosia.
    
    Nella noia più mortale riesco a sopravvivere fino quasi all’ora di cena.
    
    Mi preparo con cura come se dovessi andare ad un appuntamento importante (mi piaceva, però, lo sguardo di quell’uomo calamitato dalle mie tette).
    
    La cena si svolge in modo tranquillo senza grandi emozioni.
    
    La compagnia di Andrea (così si chiama il mio occasionale commensale) è piacevole, anche se tende un po’ troppo a parlare delle sue proprietà in giro per il mondo e anche se, sempre più insistentemente, il suo sguardo tende a posarsi sulla scollatura del mio vestito, neanche eccessiva, ma sufficiente a far intravedere il pezzo forte del mio corpo.
    
    Ogni volta che si rende conto che mi accorgo del suo interesse, abbassa, però, rapidamente lo sguardo, diventando quasi rosso. Ma poi, attratto da una forza irresistibile, ogni volta riprende a ...
    ... guardare.
    
    Mi piace questa sua timidezza antica, per cui a volte lascio che la scollatura si apra un po’ di più per permettergli una visione migliore.
    
    Il gioco dura per tutta la cena, poi ci spostiamo al bar a bere qualcosa.
    
    Ed ecco che lì, il fato sembra prendere in mano la situazione, e una brusca frenata del treno non solo mi fa quasi cadere tra le sue braccia pronte a sorreggermi, quant’anche mi fa versare lo spumante che ho in mano sul suo vestito.
    
    Sono mortificata e provo a pulirlo con un fazzoletto sulla giacca, ma sono i pantaloni ad essere stati inzuppati di più dal mio spumante.
    
    Gli dico di andare nella mio vagone a levarseli, così avrei potuto pulirglieli con lo smacchiatore che mi porto sempre dietro.
    
    Lui si schernisce, ma poi si lascia guidare fino alla mia carrozza, dove si chiude dentro per togliere i pantaloni, che poi mi porge tenendo la porta semi chiusa.
    
    Ovviamente lo smacchiatore devo cercarlo dentro, a questo non avevo pensato, così gli dico di coprirsi in qualche modo così posso entrare anch’io.
    
    Quando entro non posso fare a meno di scoppiare a ridere vedendolo così buffo con la giacca e cravatta e la mia vestaglia rosa annodata sulla vita.
    
    “Stai proprio bene con questo colore” lo provoco io ridendo a più non posso (non frattempo siamo passati al ‘tu’).
    
    Lui, mi dice di smetterla, ma, visto che io continuo a prenderlo in giro ridendo, toccato nel suo amor proprio, si slaccia la mia vestaglia e la scaraventa sul letto, restando con ...
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