La saga di giuliana -in ungheria parte prima
Data: 12/07/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Antolaro, Fonte: Annunci69
... dito dentro, mentre con l’altra mano continuo ad accarezzarmi il seno. Ora i movimenti si fanno scomposti, ma prima di giungere al punto di non ritorno, sento il telefono che si mette a squillare senza sosta e con crescente impazienza.
Vorrei lasciarlo squillare, ma ormai l’incantesimo è rotto e allora prendo il portatile lì vicino e rispondo.
“Ciao, sono Lucas. Allora a che ora è l’aereo e a che ora arrivate qui a Budapest?”.
La voce inconfondibile nel suo italiano tutto particolare, mi fa venire un tuffo al cuore.
Adesso che ci penso, nella concitazione della litigata della sera prima, ci siamo dimenticati di avvertire Lucas.
Rapidamente gli spiego la situazione, dicendogli anche che mi manca tanto (vorrei tanto raccontargli cosa stavo facendo quando lui mi ha interrotta, ma per telefono mi sembra troppo).
“Se ti manco tanto, come tu manchi a me, perché non vieni lo stesso da sola: così non avremo neanche il problema che tuo marito possa scoprire la bugia sul mio matrimonio e il vero lavoro di Marie”.
“Ci ho provato anche, ma purtroppo gli aerei sono tutti pieni”.
“Vieni col treno” risponde pacifico Lucas.
Già col treno, non ci avevo pensato.
Certo è lunga col treno, ma sentire la voce di Lucas mi ha dato una spinta alla quale non è facile resistere.
Decido di provarci.
“Ti richiamo più tardi”.
Richiamo l’agenzia e prenoto un vagon-lit per Budapest, partenza oggi pomeriggio stesso.
Mi si pone davanti un viaggio infinito, quasi ...
... diciotto ore di treno!
In compenso per il ritorno riesco a prenotare un aereo sei giorni dopo.
Col cuore in gola richiamo Lucas per avvertirlo della prenotazione ed informarlo sull’orario di arrivo, poi finisco di preparare le valigie, mettendo con cura tutta la mia biancheria più sexy che ho a disposizione.
Malgrado sia tutto pronto in largo anticipo, riesco ad arrivare in ritardo alla stazione dove, riesco appena in tempo a trovare il mio treno ancora fermo.
Tutta trafelata, provo a salire e un gentilissimo e distinto signore mi aiuta a salire la valigia divenuta incredibilmente pesante e finalmente sono sul treno.
Sono completamente sudata e il signore, che non mi molla un attimo, mi aiuta anche a sistemare la valigia nel mio posto.
Sto morendo di caldo, così allargo la camicetta per soffiarci dentro e darmi refrigerio e non mi accorgo che questo mio gesto spontaneo attira l’attenzione dell’uomo dentro la mia scollatura.
D’istinto tendo a coprirmi, ma poi il calore accumulato e la gratitudine che debbo a quel signore, mi fanno riprendere a sventolarmi incurante degli sguardi che si posano sulla mia camicetta.
E’ un tipo sui quarant’anni, aspetto ordinato ed elegante.
Ovviamente quel signore non mi mollerebbe più (mi racconta di essere ricco, della sue fabbriche in Ungheria, di viaggi intorno al mondo, di ville al mare, ma io non è che lo ascolti più di tanto), così ad un certo punto gli dico chiaramente che vorrei restar sola per rimettermi un po’ in ...