Startrail con Dolomiti – 6
Data: 03/07/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: I racconti di William, Fonte: RaccontiMilu
Nelle puntate precedenti:È l’ultimo giorno che posso trascorrere con Emma prima che lei torni a casa sua, lasciandomi solo. Cazzo, è una cosa che mi butta a terra, e la foto con le stelle che formano delle linee nel cielo sopra le cime di Lavaredo è il dono che ho per lei, sebbene Emma si dimostri più interessata ad avere un’altra raffica di orgasmi come addio. Mi sono sempre ripromesso che non dovrei soddisfare ogni capriccio delle donne, ma per lei mi dico di fare un’eccezione. Onestamente, Lucio dovrebbe accontentarsi: alla fine la foto di una ragazza nuda che ho scopato l’ho avuta davvero, sebbene di Emma e non di Gala, come mi aveva sfidato di fare. Non importa: la settimana di ferie pagate da lui è sfumata, ma ho amato una delle ragazze più dolci che abbia mai conosciuto. Posso ritenermi comunque soddisfatto.
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Non piango, ma quando abbracciai Emma, davanti al pullman che doveva portarla fino alla stazione dei treni nel centro di Dobbiaco, dovetti sforzarmi per non farlo. Lei non si fece i miei scrupoli e bagnò la mia spalla singhiozzando e stringendomi come se non volesse andarsene. Non seppi cosa dire, anche perché non ero sicuro di trattenermi a lungo dal seguire il suo comportamento, e mi limitai a baciarla e prometterle che sarebbe sempre stata nei miei pensieri. Mi giurò che mi avrebbe scritto e che saremmo rimasti per sempre amici. Le risposi ...
... che non avrei potuto che esserne felice. Ma, in quel momento, mi sentivo uno schifo, e vederla scomparire all’orizzonte, stagliata nel finestrone posteriore del pullman, intenta a salutarmi, fu per me un dolore fisico. Rimasi diversi istanti nel piazzale dell’albergo, accanto al palo con gli orari della fermata e ad una panchina in legno, a fissare il tornante dietro al quale era scomparso il torpedone, come se questo avesse potuto fare retromarcia e tornare indietro. Sapevo che era un comportamento privo di senso, ma in quel momento mi sembrava l’unica cosa che avessi potuto fare per onorare il benessere che Emma mi aveva fatto vivere per quei due giorni. La gente che era scesa dal pullman era già entrata nell’albergo quando mi convinsi che non sarebbe servito a nulla restare lì, sotto il sole, come un imbecille dal cuore spezzato. Mi voltai e, le spalle basse, mi mossi attraverso il giardino ed entrai nel bar. Sentivo un groppo alla gola e quel dolore allo stomaco che rimane dopo che si hanno inghiottito le proprie lacrime. Non era certo la prima volta che incontravo una ragazza meravigliosa e che dovevo abbandonare dopo pochi giorni, ma ogni volta era come se la tragedia avvenisse per la prima volta. Mi sedetti in un angolo all’interno, sospirando. La splendida cameriera che avevo incontrato anche nella mattina mi si avvicinò. Riconobbe il mio dolore e non disse nulla, lasciando che facessi la mia ordinazione. In altre occasioni ci avrei provato con lei ma in quel momento ...