La vera nuziale 2
Data: 11/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... Romana e andarono nell’appartamento di lui; provvidero anche a fare degli acquisti per cenare; il bambino chiese un giocattolo e lui si precipitò a comprarlo fra i rimproveri di lei che non voleva un padre condiscendente che viziasse il figlio; si arrese di fronte alla naturale sintonia dei due che sembravano essere complici da sempre.
“La prima cosa che ha fatto Amedeo è stata baciarmi; tu aspetti ancora qualche ordine superiore?”
“Stupido, lo farò, quando saremo nella nostra casa e saprò che mi stai rendendo felice.”
Aperta la porta, lei si incantò davanti al lusso elegante degli arredi; il piccolo sfuggì alla loro presa e si mise a correre e rotolare sui tappeti, nella contrarietà della madre e con il sorriso ebete del padre; lei lo avvolse nell’abbraccio più caldo che ricordasse; lo strinse con tutto il corpo; strofinò sul petto di lui i capezzoli duri da farle male e, contro la mazza improvvisamente ritta, la figa bollente e grondante piacere; lo divorò nel bacio così a lungo che emise un profondo sospiro solo quando l’orgasmo la sorprese.
In un lampo furono nudi e si rotolavano sul letto; lui afferrò in bocca un capezzolo e lo succhiava affamato; all’improvviso, sull’altro capezzolo si materializzò la testa riccioluta del bambino che prese a succhiare come suo padre, ‘anch’io!’; Clorinda non trattenne una risata di gioia.
“Mi dispiace, amore, ma ora hai un pericoloso concorrente, Amedeo da questi capezzoli ha succhiato la vita e li considera suo ...
... territorio privato; per farlo mollare devi picchiarlo!”
“Non mi dirai che ti ha fatto godere!?!?”
“Ti spaventi se ti dico che gli orgasmi più belli della mia vita li ho avuti quando Amedeo mi succhiava le tette? Forse perché, a occhi chiusi, sentivo le tue labbra sui capezzoli e sul clitoride, ricordavo la tua lingua che leccava il seno e la figa, il tuo cazzo che mi riempiva da mandarmi ai matti; sì, ho goduto molto con mio figlio e voglio godere all’infinito con lui e con suo padre; finora, per un ottuso pregiudizio, mi ero imposta la libertà dell’utero; forse è anche giusto.
Ma da questo momento, voglio metterci intorno paletti ideali per dire a me stessa che è solo tua la figa; un cazzo è un cazzo, niente di più; se il tuo mi da le gioie che mi servono, non ho bisogno di incontrare ospiti per fare salotto; sarai tu a darmi piacere e gioia di vita, finché ci riusciremo.”
“Senti, professoressa di filosofia; anche il paesaggio di una figa, di un culo, di una bocca è in fondo uguale a tanti altri; io ho cercato e sognato tante volte il tuo perché è quello dove sono stato veramente felice; ti autorizzo a mettere i paletti per dire che il mio cazzo è solo per te, per sentire che siamo in sintonia, che vogliamo vivere e amarci … “
“E allora che aspetti a farlo entrare; sono anni che lo aspetto!”
“E Amedeo?”
“Lascia che mi succhi l’anima; gli piace e mi stimola; vuol dire che scoperò coi miei due amori, il padre in figa e il figlio sulle tette … “
“Lo vuoi traviare ...