1. La vera nuziale 2


    Data: 11/06/2021, Categorie: Etero Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    Poche settimane dopo il doloroso addio, Clorinda dovette prendere atto che la sfiga l’aveva perseguitata, quando le mestruazioni non comparirono; non riusciva ad accettare che un’unica scopata senza protezione, in un giorno che riteneva assolutamente sicuro, avesse determinato la conclusione più imprevedibile, una maternità difficile da mantenere e da gestire, col pochissimo reddito di cui disponeva.
    
    Le idee si affollarono numerose e contraddittorie; contattare Tancredi e metterlo a parte ‘dell’incidente’ per chiedergli aiuto nella gestione della vicenda in cui era coinvolto, era l’ultima ipotesi a cui ricorrere; le voci del bar dicevano che aveva rapidamente imposto le sue qualità nel nuovo ambiente, che guadagnava in un mese quello che a lei veniva retribuito in un anno; che Rosanna faceva fuoco e fiamme per farsi sposare e godere del benessere della signora borghese e parassita.
    
    Conoscendone il rigore e la dignità, era certo che non avrebbe esitato a riconoscere la paternità e ad assumerne gli oneri soprattutto economici; ma l’idea di vendere la sua autonomia ad una necessità a cui sentiva di poter fare fronte da sola la frenava terribilmente; peggio ancora, se rifletteva che la richiesta poteva essere interpretata come un ricatto biologico per risolvere la sua condizione esistenziale e farla giudicare alla stregua di una prostituta che usava il figlio per guadagnarci.
    
    Decise che poteva e doveva farcela da sola, anche se le costò rinunciare a rinnovare il suo ...
    ... guardaroba anche nei capi essenziali e le impose di cenare a pane secco nel te, quando non saltava addirittura i pasti; strinse la cinghia e i denti; si impegnò a lavorare a tempo pieno cercando di conciliare lo studio col lavoro; cercò testi da correggere e qualche traduzione; insomma, superò la tempesta peggiore; nell’arco dei due anni che le restavano si laureò.
    
    Accettò un incarico provvisorio in una scuola privata in città, sottopagata, per non doversi trasferire col figlio, e sperò di percorrere un periodo breve di precariato per arrivare alla cattedra che da sempre aveva sognato; aveva quasi rinunciato al sesso, per lei così vitale specie come occasione di relax dai problemi che aveva gravi ed infiniti; una volta al mese, più o meno, si concedeva una copula svelta in bagno o in car sex.
    
    L’occhio però era sempre attento al piccolo Amedeo che doveva affidare a una vicina o alla ragazza con cui aveva condiviso l’alloggio per ridurre le spese; anche per passare qualche ora con le amiche al bar, doveva armeggiare per garantire a suo figlio un’assistenza mentre andava semplicemente a dimenticare i problemi nelle chiacchiere stupide del pettegolezzo, o del gossip, tra studenti senza altri impegni.
    
    Anche quel diversivo spesso le veniva a noia perché era fondato quasi sempre sulle millantate avventure sessuali, più o meno credibili, di ragazze assai disinibite o bulletti senza nerbo capaci delle peggiori perversioni, vere o inventate; tra tutti brillava per fantasia un tale ...
«1234...12»