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Eravamo 4 amici al bar/ 2 - laura
Data: 12/05/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69
... fruste orientali, ma fatte per i sex shop, di cuoio morbido. Più d’effetto che dolorosi, solo che lei non lo sapeva. Mi portai davanti mostrando quello che avevo in mano e poi, senza indugiare, le diedi una frustata dal basso all’alto sulla figa con la destra seguita dalla sinistra. Avesse potuto farlo, avrebbe urlato per il dolore che credeva di aver sentito. Ma poté solo girarsi di culo. Il che per me era ancor meglio, un invito a colpirla lì. Le diedi una nuova doppia frustata col gatto, prima con la destra e poi con la sinistra. Le natiche si allargarono e sbatterono quel poco che bastava per farmi eccitare, sicché ripetei la doppietta. Lei saltellò, mostrandomi molto di più. Quindi la colpii di nuovo e lei si girò di figa. La colpii nuovamente anche lì facendola saltellare sconciamente. Lei, imbavagliata, scuoteva la testa ad ogni colpo ricevuto, come se stesse prendendo scosse. Mi sarebbe piaciuto che un altro la frustasse per consentirmi di guardare bene le sue reazioni e godermi lo spettacolo. Come, appunto, ai tempi delle matricole. Dopo una ventina di colpi aveva capito che il dolore era accettabile e che l’umiliazione era poderosa, come voleva lei. Felice di dovermi mostrare le intimità saltellando ai colpi di sferza. L’avevo domata e, come si fa con i cavalli, andai a carezzarla. La pelle era calda, il battito era accelerato, un piccolo tremore tradiva la sua ansia. Accarezzarle il culo con il dorso delle dita la fece rilassare nuovamente. Mi ...
... allontanai e tornai a guardarle il culo che, ovviamente, non portava segni di sorta. Anzi, leggermente arrossato era bellissimo. Alto, lungo e ovale come piace a me, rappresentava una visione idilliaca. Il colore era ambrato e non mostrava segni di costume. I bagni di sole artificiale le avevano regalato una presenza leggiadra. La perfezione della sua pelle era per me un invito sia a seviziarla che a incularla. Ma dovevo frenare i miei desideri. Tornai a lisciarla con le mani e lei apprezzò. Dunque era pronta per la seconda parte. Mi portai a lei, la avvicinai al letto e la feci inginocchiare. Obbedì docilmente, la parte le piaceva. Nella vita civile era lei a dare ordini e disposizioni, ora nella vita erotica era lei a dover fare quello che altri volevano. Altri ero io. Una volta messa in ginocchio, mi spogliai e mi avvicinai a lei con l’uccello in grande erezione. Lo appoggiai al suo viso senza toglierle il bavaglio, mi limitai a farglielo sentire sulle guance. Chiuse gli occhi e si lasciò accarezzare dal cazzo. Non le tolsi il bavaglio perché non volevo metterglielo in bocca, doveva solo desiderare la profanazione orale. Poi smisi e la girai verso il letto e la feci piegare in avanti in modo che si appoggiasse al copriletto. Le allargai le cosce e le accarezzai le intimità per prepararla. Quindi presi una delle mie nuove candele e la scartai, in modo che sentisse il rumore della carta. Unsi la candela con dell’olio lubrificante e procedetti. Le misi una mano sulla ...