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Eravamo 4 amici al bar/ 2 - laura
Data: 12/05/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69
... anziché il tanga. Era indicativo del suo carattere pudico. Perfetto. Mi alzai, andai a prendere un collare al quale avevo fissato delle mollette metalliche. Quindi tornai da lei, che stava immobile. Impalata, come sarebbe stata tra un po’. Attesi ancora, camminandole intorno. La calma è un ingrediente fondamentale sia per chi somministra il sadomaso, sia per chi lo riceve. Mi avvicinai, presi l’orlo inferiore del vestito e lo tirai su fino a portarglielo al collo. Poi bloccai i bordi alle mollette in modo che si esponesse a me come un carciofo. Infatti ai tempi delle matricole, queste cose venivano chiamate carciofo, fare il carciofo... Impiegai un po’ per far le cose per bene, quindi girai intorno a lei per guardarle le intimità coperte da pudiche mutandine. Lei era come impietrita. - Questa figura si chiama «carciofo» – le dissi, facendomi vedere che la guardavo con occhio maiale. – L’hai letta nei miei racconti. Lei rimase impettorita nel suo carciofo. - Proseguiamo. – Dissi portandomi a lei. Sapendo che lei non concedeva nulla a nessuno, andai a palparle nuovamente il culo prima e la figa poi, lasciandole le mutandine. Lei cercò di impedirmelo come sempre stringendo le gambe e girando i fianchi, ma dopo un poco dovette lasciarmi fare, rossa in faccia. Si vergognava come una educanda. Forse si stava pentendo di essere lì. Forse era quello che aveva sempre sognato. - Ora stai ferma, – la avvisai, accarezzandole delicatamente la parte scoperta ...
... della natica. Presi una forbice da sarto e mi portai alle mutandine. Le tagliai le culotte a destra e a sinistra, lasciando che cadessero, restando appese solo all’inguine. Lei aveva protestato mugugnando palesemente e mi domandai se era perché le avevo rovinato le mutandine o perché l’avevo spudoratamente denudata ai miei occhi. D’altronde, sfilargliele verso il basso era troppo banale. La lasciai così con le mutandine penzoloni per un po’, guardandola di gusto. Lei si muoveva disperatamente cercando di coprirsi, ma inutilmente. Ma devo ammettere che vederle la figa e il culo che non poteva coprirsi e lei disperata per questo era stupendo. Era quello che voleva, sentirsi umiliata, tanto vero che si muoveva stringendosi sempre di più. Finché non ce la fece più e dovette lasciar cadere le mutandine. Ora la donna, austera e severa quando era con i suoi amici, era svergognata al mio cospetto per sua volontà. Andai ad accarezzarla al culo e alla figa, sapendo che in quella maniera la rilassavo. Dalla fase dell’umiliazione stavo per passare a quella operativa. Adesso si sarebbe vergognata ad eccitarsi della propria condizione di schiava. E comunque, così era bellissima. Legata a carciofo, imbavagliata, con le mani legate dietro nascoste dal vestito tirato su, non poteva impedirsi di essere nuda alla mia vista. Pian piano si rilassò nelle mie mani e si vergognò con se stessa per il piacere che provava. Andai a prendere due piccoli gatti a nove code. Sono le famose ...