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Eravamo 4 amici al bar/ 2 - laura
Data: 12/05/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69
... me lo faceva rizzare. Mi augurai che si presentasse davvero. Quel mercoledì ero arrivato al mio appartamento da un’ora prima per accertarmi che fosse tutto a posto. Mia moglie sapeva che il mercoledì è la mia serata libera e non mi disse nulla. Mi domandai che scusa avrebbe tirato fuori Laura al marito. Alle 21.15 non si era ancora fatta viva e non avevo ricevuto alcun messaggio. Cominciai ad agitarmi, ma mi ripromisi di non scriverle nulla. Però tenevo il cellulare in mano in attesa di sue (magari sgradite) novità. Ma ecco che suonò il cicalino alla porta. Poggiai il cellulare e corsi ad aprire. Era lei. Mi sentii nuovamente padrone della situazione. - Non cantare vittoria. – Mi disse severa, dopo aver dato un’occhiata all’appartamento. – Solo qui tu potrai disporre di me come vorrai, secondo le regole stabilite. - Naturalmente. – Risposi. - Fuori sarò io la dominante. E tu sarai il cavalier servente. - Lo siamo sempre e tutti con te. - E adesso tocca a te. – Concluse poggiando la borsetta sul tavolo. – Io non parlo più. Hai tempo fino a mezzanotte. La guardai in tutta libertà, cercando di metterla in imbarazzo. Lei rimase impassibile e sopportò la mia vista indiscreta. Portava un vestito di seta lungo, diverso dall’altra volta, ma elegantissimo lo stesso. Forse, ufficialmente stava andando a un galà di beneficienza. Ma io volevo appunto che indossasse un vestito così. Era strano come prima di quella sera non avessi mai voluto studiarla con ...
... attenzione. Era alta, elegante, fiera di sé. Provai un certo senso di gioia malvagia al pensiero di poter fare di lei quello che volevo. - Ora ti imbavaglio, – le dissi. – A me piace così. Si lasciò imbavagliare con il foulard di seta che mi ero preparato. - Voi donne parlate troppo, – spiegai. – E urlate. Stavo entrando nel mio ruolo, ma era evidente che lei era entrata benissimo nel suo. Le girai intorno per guardarla, stavolta per godermela. Quando provai il desiderio di procedere, iniziai. Le presi le braccia e le legai i polsi dietro la schiena con delle cinghiette di plastica. Non fanno male e si tagliano con una forbice, che avevo preparato sul tavolo. Lei lasciò fare, era quello che si aspettava e che voleva. Ora iniziava il bello. Le palpai il culo e lei ebbe una reazione involontaria. Non puoi impedirlo per 20 anni e poi improvvisamente lasciarlo fare in un botto. E a me piaceva avere l’autorizzazione a farle tutto ciò che la imbarazzava. Il suo imbarazzo era inebriante. - Ora comincia il bello. – Dissi con tono risoluto. Era un modo per darle l’ultima opportunità di tirarsi indietro. Ma non fece una piega. L’uccello apprezzò. Mi inginocchiai davanti a lei e risalii con le mani sotto il vestito fino ad arrivare a palparle il culo. Era piacevole all’ennesima potenza. Fino a non molto tempo prima sembrava una cosa vietata al 1.000 percento e adesso invece... Avvertii che ebbe un fremito incontrollato, ma sentii anche che portava le mutandine ...