1. Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (16)


    Data: 12/05/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... di soppiatto le prestazioni dell’ultimo che rovesciò addosso a Mia la sua eccitazione ormai senza che lei reagisse.
    
    “Non voglio, è troppo.” cercai ancora una volta di oppormi forse offeso, ma una strana eccitazione mi spinse ad abusare di lei in quel modo come avevano fatto gli altri. Mi avvicinai a lei. L’odore acre dello sperma aveva invaso la stanza, Mia era completamente inzaccherata quello sperma che le colava addosso dal volto su tutto il corpo con tutta la fanghiglia che le si era appiccicata addosso.
    
    Alzò gli occhi verso di me “Allora cosa aspetti” a bassa voce senza neppure guardarmi “approfittane anche tu, usami come hanno fatto gli altri dammelo, te lo succhio, ti voglio far morire.” Quel suo tono docilmente sottomesso e provocatorio scatenò la mia rabbia , non mi trattenni, così aprii la cerniera, sfilai il mio attrezzo ritto e glielo sbattei davanti alla bocca. “guardami, sei contento di come mi sono lasciata ridurre?” Poi si fermò e a bassa voce mormorò “ti prego, fai un’offerta comprami tu e portami via. Ti amo”ed era ridiventata la mia dolce Mia, però non mi diede il tempo di risponderle e mi intrappolò il sesso con la sua bocca. Non la sfiorai con le mani per evitare di sporcarmi e mi sconvolse la sua abilità con le labbra che scivolavano sul il mio pene succhiandolo come non pensavo fosse capace. Le sue labbra andavano avanti ed io le affondai il pene in gola. Succhiava come non aveva mai fatto. “sei una troia – le dissi – la mia troia e meriti di ...
    ... essere lasciata nelle mani di uno di questi sconosciuti.”
    
    Ero completamente perso e, incurante che mi stessero guardando, la insultai di nuovo. Poi un scossa che mi trapassò interamente come non mai. Lasciai la mia eccitazione in parte nella sua bocca ed in parte le schizzai sul volto. Non potendo muoversi ricevette tutto così. Il mio sperma si mischiava con l’altro che già la stava sfigurando. Non pago mi trattenni la verga tra le mani dirigendo le ultime schizzate sul corpo quasi volessi essere anch’io artefice della sua umiliazione. Restai con quelle ultime gocce di piacere che mi uscivano e mi volli togliere uno sfizio, che ridotta com’era non avrebbe potuto negarmi. “lecca le ultime gocce” le dissi.
    
    La vidi muoversi sul sesso che la impalava porgendomi la lingua per completare l’opera. “sono stata come mi volevi, sono una puttana, ma ora ti prego, fa un’offerta che nessuno potrà superare.ti prego” disse lasciandomi perplesso in quella sua disperata lotta tra il suo passato ed il suo nuovo e vergognoso presente.
    
    Frastornato e confuso mi attardai un attimo e una voce dietro di me “falla gustare anche a me”. Mi scostai, lo riconobbi: Jamaal il proprietario dell’albergo ad ore. Inebetito non feci altro che cedere la bocca di mia moglie al piacere di un altro sconosciuto
    
    “leccami – lo sentii dire – dopo sarai di mia proprietà”.
    
    Preso dalla rabbia, deciso a riprendermi Mia e poter finalmente gioire con lei di tutto quello che aveva appreso in quei giorni di sesso ...
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