Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (16) - Racconti Erotici

Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (16)

MIA

Gaston mi fece alzare in piedi e mi girò verso il pubblico.

“Ora – iniziò rivolgendosi al pubblico – prima di dare inizio all’asta e ascoltare le vostre offerte, come vi avevo promesso, vedrete e apprezzerete a quale punto di sottomissione è arrivata fino ad ora la nostra EV625, vedrete come accetterà senza titubanza di essere dilatata maggiormente e come apprezzerà la penetrazione di questo magnifico fallo ligneo.”

Lo guardai terrorizzata, guardai il pubblico che aspettava in silenzio che succedesse quello che era stato annunciato.

“La prego – dissi con voce terrorizzata a Gaston – questo no, la prego, è così grosso, mi squarterà.”

“Il tuo stato di troia e schiava ti nega la possibilità di protestare – mi disse Gaston con tono imperioso – fino a pochi minuti fa hai fatto la troia con decine di cazzi di persone sconosciute, hai firmato un contratto e hai chiesto a voce alta di diventare una schiava e una troia, oltre che una pornostar, dicendo che avresti accettato qualsiasi cosa pur di ubbidire al tuo padrone e ora vorresti anche protestare. Non essere sciocca EV625, ti sederai su quel fallo senza indugio, e anzi dovresti ringraziarmi per averti lubrificata e per avertelo fatto insalivare. Ma prima, da brava schiava, mi ringrazierai pubblicamente per quello che stai per fare e lo farai in modo che tutti lo sentano.”

Aveva ragione, come sempre aveva ragione, non potevo certo negare di aver offerto fino a pochi minuti prima quello spettacolo ...

... indecoroso e poi avevo firmato e detto che avrei accettato di tutto. Mi guardai intorno cercando lo sguardo di mio marito, lo vidi, incrociammo i loro sguardi, cercai come sempre quell’aiuto che nemmeno allora mi giunse. Mi girai a guardare quel fallo dietro di me, ancora lucido per la saliva che vi avevo versato, mi sembrò ancora più grande di quello che in realtà era e poi ritornai a guardare il pubblico.

L’adrenalina prese il sopravvento, così fui presa da un impulso sessuale incontrollabile come una frustata fatta di anormale eccitazione.

“E’ una prova necessaria per mostrare a tutti che sei disposta ad accettare ogni richiesta – Gaston fece una pausa e poi riprese – tutte le puttane che sono passate di qua hanno offerto il loro sesso al satiro ma nessuna è stata sodomizzata, quindi vediamo di cosa sei anche capace, ma prima voglio che tu legga quello che trovi scritto qua sopra.”

Mi spiegò un foglio davanti agli occhi.

Lessi ormai del tutto incapace di oppormi.

“Ho accettato volontariamente di lasciarmi trascinare fin qui per poter essere messa in vendita in un’asta. Diventerò di proprietà di chi avrà fatto l’offerta maggiore e accetterò ogni sua richiesta. Sono inoltre felice – concludeva il testo e la mia voce si fece rotta dalla paura e dall’eccitazione messe insieme – di essermi offerta nella maniera più consona al mio ruolo alle richieste del mio padrone e per lui sono e sarò sempre pronta a soddisfare ogni suo desiderio così come è scritto nel contratto di ...