Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (16) - Racconti Erotici

Una moglie per bene nell’abisso della completa sottomissione (16)

... padrone.”

Gaston ripeté quelle frasi dette e ridette guardandomi tra il pubblico “avanti con le offerte” Gaston cercò di stimolare gli offerenti.

Gaston le accarezzò il sesso descrivendolo come soffice e caldo ed essere solo un buco da usare e riempire per piacere e niente altro e guardando il fallo su cui Mia era impalata la volle umiliare ulteriormente.

“Adesso la puttana si introdurrà tutto il fallo della scultura fino in fondo – e rivolgendosi al pubblico – ed è anche tutta vostra, gustatevi di nuovo la sua bocca prima di fare un’offerta.”

Dette uno sguardo a Mia che vidi subito ubbidire e iniziare a muoversi, a salire e scendere per qualche momento ancora fino a quando non fu riempita completamente da tutto qual palo, fino a sedersi completamente su quella poltrona animalesca, mentre davanti a lei si era già formata una discreta fila di persone pronte a ricevere il piacere dalla bocca di mia moglie.

Infatti, appena Mia si fermò dopo aver infilato completamente quel fallo mostruoso nel suo culo, si fece avanti il primo facendomi capire che non era neppure l’unico. Così appena fu davanti a Mia si slacciò i pantaloni e le presentò in tutta la sua insolenza il suo pene eretto. Mia, o meglio EV625, non riuscì a fare altro che avvolgere quell’asta con le sue labbra. Due giorni prima si vergognava di essersi vestita in modo provocante, ora era davanti un pubblico impalata, incatenata, con un sesso in bocca pronta per essere messa in vendita in un ...

... asta.

Assistei quasi inorridito a quella esibizione ed al sesso che più o meno velocemente le sputò in gola la sua eccitazione facendo scorrere parte di quel piacere sul suo viso. E mentre un altro fu pronto a prendere il posto del precedente sentivo piovere le offerte con Gaston che faceva da battitore di una vera e propria asta dove mia moglie era l’oggetto in vendita.

Passò mezz’ora credo o forse più. Mia era diventata una maschera di sperma e di pari passo l’asta era proseguita. “Vogliamo che anche tu ne approfitti.” Non era un invito, ma piuttosto un ordine di Gaston. Fui tirato in disparte da Cosimo: “Mi sembra che a tua moglie piaccia essere trattata in questo modo e sarà ancora peggio dopo che l’avrò venduta. Il suo degrado e la sua umiliazione saranno il mio piacere, non vedo l’ora di ritornare in Italia con lei per trasformare la sua facciata di professoressa per bene”.

Era la sua vendetta, vedere Mia degradata, umiliata, fatta precipitare in un abisso senza fondo.

“Ma sei ancora in tempo almeno per evitarle, in mia assenza, di cadere nelle mani di qualcuno più perverso di me – continuò – partecipa all’asta e magari potrai fare un offerta che spiazzi le altre”.

“Prima però fatti succhiare e valuta se vale la pena spendere molto per acquistare EV625, quale marito vorrebbe di nuovo con sé una puttana come tua moglie.”

In realtà la sua non era una domanda, ma un’osservazione avvalorata dai fatti che si presentavano davanti ai miei occhi. Mentre mi parlavano io seguii ...