1. Una moglie in autogrill


    Data: 08/05/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: ReGiallo, Fonte: Annunci69

    ... poco. Contro una parete era disposta una fila di pisciatoi mentre, dall’altra, spuntavano una decina di porte blu dietro cui si celavano altrettanti tazze, utili per chi preferiva la sua privacy durante la minzione. Tre di quelle porte erano chiuse e occupate; lo si capiva dai piedi che spuntavano da sotto la porta rialzata. Due uomini stavano usando, invece, il pisciatoio comune.
    
    “M-mm”. MI schiarì la voce per farmi sentire. Uno dei due due tizi smise di pisciare per un momento e si girò verso la porta da cui ero entrata. “Scusate, vi dispiace se uso questo bagno? Quello delle donne deve avere un problema di illuminazione, mentre qui le lampadine funzionano perfettamente. Ho un po’ paura sapete”.
    
    Il tizio indossava un cappellino blu e una camicia a quadri, aveva i jeans raccolti sopra al ginocchio e teneva il suo membro moscio in mano. “Ma certo, usi pure uno di questi”. Disse indicando i gabinetti chiusi e squadrando il mio outfit.
    
    “Grazie, terrò la porta aperta per lo stesso motivo; non sono per niente a mio agio a farla al buio”. Parlavo ma non lo guardavo; ero entrata in uno dei bagni a caso, ed ero già intenta ad abbassarmi gli shorts fluo. Mi flessi sulle gambe raggiungendo la posizione giusta, per non toccare la tavoletta. Non dovevo realmente orinare, mi serviva solo un piccolo espediente per giustificare la mia presenza lì. Feci comunque un goccio e alzai lo sguardo. Anche il secondo tizio a quel punto si era girato; indossava una tuta di nylon e non ...
    ... sembrava essere italiano. Mi stavano fissando entrambi e nessuno dei due aveva riposto il loro arnese dentro alle mutande, nonostante avessero palesemente finito di pisciare. Gli sorrisi cercando con la mano la carta igienica. Per la seconda volta quella sera, fu come se ci fosse una magia in atto: anche questi due uomini avevano percepito le mie intenzioni! Quello con la tuta fu il primo: fece un passo in avanti e mi toccò una tetta da sopra la canottiera, proprio mentre finivo di asciugarmi. Quello con il cappellino, forse prendendo coraggio dall’intraprendenza dell’altro, fece lo stesso ed entrò con noi nel piccolo bagno. Con una mano afferrò la tetta libera, e con l’altra iniziò a masturbarsi.
    
    Mi ritrovai così, in equilibrio precario sulle gambe leggermente flesse e con le tette in mano di quei due sconosciuti che mi palpavano, in modo sempre più intenso: le stringevano, ora molto forte, e uno mi strizzò il capezzolo facendomi definitivamente sbilanciare. Mi sedetti sulla tavoletta e rimasi alla loro mercé. Quello con la tuta si prese in mano il cazzo, ora tutt’altro che floscio, e me lo avvicinò al naso. Riuscivo ad avvertire un pungente odore tipico di ci non si faceva un bidet da un giorno intero ma non provai il minimo risentimento. Lo guardavo negli occhi aspettando che facesse la prima mossa e non si fece attendere. Iniziò a sbattermelo violentemente contro al viso. Continuai a guardarlo senza indietreggiare minimamente, anzi! Me ne stavo ferma immobile a farmi ...
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